Domenica 22 aprile si celebrerà la 55a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che come ogni anno coincide con la Quarta Domenica del Tempo di Pasqua, detta anche “del Buon Pastore”. Come di consueto, per questa occasione, il Centro Diocesano per le Vocazioni ha organizzato una veglia di preghiera che si terrà Sabato 21 aprile alle ore 21.15 proprio nella nostra chiesa parrocchiale di Santo Stefano.
Saranno tre i momenti che scandiranno il tempo di questa veglia, secondo quanto raccomandato dal Papa nel messaggio per questa 55a Giornata di preghiera per le vocazioni: ascoltare, discernere, vivere. Altrettante le occasioni e i momenti di meditazione, ma in particolare l’ultimo, quello del vivere, sarà caratterizzato da un rito particolare: l’Ammissione tra i candidati agli Ordini sacri del Diaconato e del Presbiterato di Lorenzo Correnti.
L’Ammissione agli Ordini, per un seminarista, è forse il momento più significativo del proprio percorso in preparazione all’Ordinazione. In questo rito infatti, l’Arcivescovo chiede al seminarista di confermare di fronte a tutti il proprio libero, consapevole e responsabile proposito di incamminarsi verso gli Ordini sacri e a sua volta riconoscerà in colui che sta per essere ammesso i segni della vocazione al ministero: il candidato viene esortato a rendere noto il desiderio di dedicarsi al servizio di Dio e del suo popolo, perché tale desiderio «sia ratificato dalla santa Chiesa», ed egli «consolidato nella fede, speranza e carità, cresca nello spirito di orazione e nello zelo apostolico per guadagnare a Cristo tutti gli uomini».
Si potrebbe definire una sorta di reciproco impegno tra il candidato e la Chiesa, nella persona dell’Arcivescovo, a camminare insieme in modo ancora più mirato, spedito, ma anche attento e serio, verso l’obbiettivo della vita presbiterale. Un passo quindi molto importante proprio per questa dimensione pubblica che viene attribuita al percorso di formazione del seminarista, che dopo questo rito non è più soggetto in discernimento, ma si orienta in modo tendenzialmente definitivo a vivere nel sacerdozio diocesano che «a suo tempo sarà conferito».
La benedizione che conclude il rito racchiude bene il significato di quanto è appena avvenuto: «benedici questo tuo figlio che desidera consacrarsi come ministro della Chiesa al servizio tuo e del popolo cristiano; concedi a lui di perseverare nella vocazione, perché intimamente unito a Cristo sommo sacerdote diventi autentico apostolo del Vangelo».
L’ammissione agli ordini di un nuovo candidato, per quanto sia un momento significativo e importante per la nostra Chiesa diocesana, non deve però distogliere dal vero fine di questa veglia: la richiesta accorata e sentita della Chiesa al Padrone della messe di mandare nuovi e santi operai, di cui in questo periodo, la nostra Chiesa pisana e tutta la Chiesa universale ha tanto bisogno. Partecipiamo quindi a questa veglia non solo chiedendo docilità alla voce dello Spirito per Lorenzo che sta rispondendo alla propria vocazione, ma per noi tutti un vivo e radicato interesse per il futuro della nostra Chiesa, che si manifesta anche in una preoccupata e quotidiana preghiera per le vocazioni alla vita consacrata e sacerdotale.