“Angolo del Sinodo” (12)

IL SENSO DEL NOSTRO ANDARE

È come quando, nel bel mezzo di un viaggio, la nostra attenzione è attirata da un segnale e riceviamo un’impressione, riconosciamo un dettaglio che ci conferma che sì, la strada è proprio quella, ci vorrà tempo e fatica, ma il percorso è ben indirizzato. E in definitiva veniamo sostenuti nella convinzione che la mèta che ci siamo prefissi val bene l’impegno che ci mettiamo!

Sono alcune delle sensazioni suscitate dall’incontro di martedì 10 maggio, con la partecipazione del Prof. Adriano Fabris, che ci ha aiutato a fare un punto di verifica e nel contempo ad individuare e caratterizzare il percorso per le prossime tappe del cammino sinodale della nostra Unità Pastorale. Il tema proposto: “Insieme… Riprendere il cammino con più fede”.

Intanto c’è da dire che Adriano Fabris, Docente di Filosofia Morale all’Università di Pisa, ha fornito, da par suo, una cornice articolata, un inquadramento generale per collocare nella giusta maniera il processo sinodale. Processo in atto, ai vari livelli, nella chiesa, che vive con l’obiettivo di annunciare e testimoniare il Vangelo di Gesù in un rinnovamento costante, restando in ascolto di ogni uomo, dentro la complessità del mondo.

Fabris ha saputo coinvolgere i presenti con un’esposizione chiara e ricca di spunti, tratteggiando la situazione attuale della religiosità che, anche nel nostro paese, si trova a fare i conti con una società in cui i valori sembrano incerti, liquidi. Si deve constatare che i partecipanti alla vita della chiesa sono una minoranza, a fronte di una maggioranza di persone che di fatto risultano indifferenti, non interessate ad una proposta cristiana. Per tutto ciò la chiesa si trova a vivere una fase di passaggio, di transizione, ed è chiamata per prima cosa a rendersi conto di queste realtà e a mettersi in un autentico ascolto.

È stato per primo Adriano Fabris a mettersi in ascolto, intanto del puntuale richiamo degli incontri che hanno preceduto questa tappa (da parte di Bruno), poi della relazione sintetica dei contenuti e delle questioni emerse, che è stata elaborata come primo strumento di lavoro (opera di Juri), ma anche delle domande che nel corso dell’incontro hanno preceduto e inframezzato la sua presentazione.

Sono stati richiamati alcuni temi che sicuramente saranno affrontati e approfonditi nei prossimi passaggi: la testimonianza che siamo chiamati a dare, perché ci si differenzia e ci si qualifica non solo annunciando, ma anche e soprattutto attraverso atti concreti; un effettivo ascolto del mondo in cui siamo inseriti, che è anche la premessa necessaria per formulare proposte interessanti; una testimonianza da dare come comunità, a partire dalla dimensione familiare, che resta centrale, basilare nella chiesa; sviluppando e fornendo le fondamenta per una effettiva apertura verso un orizzonte sociale.

Partendo sempre dalla fede in Gesù Cristo, da maturare, da vivere, da annunciare, perché diventi l’anima di un rinnovamento che investe ognuno, ma si estende alla comunità e al mondo. Perché senza la fede ogni attività rischia di diventare un contenitore vuoto. Consapevoli che questo cammino, che richiede tempo per svilupparsi, potrà produrre tensioni, difficoltà, talora disorientamento e sensazione di spaesamento. Nei giovani, ma anche nei meno giovani.

Quale bilancio si può trarre dall’incontro? Come è andata? Eravamo tanti? Eravamo pochi? Beh, forse la domanda è mal posta. Intanto ricordiamoci che anche questa non è che una tappa di un cammino che continua. Poi, giocando con i numeri, potremmo dire che 40 (all’incontro erano presenti una quarantina di persone) ci può far pensare per analogia a quei percorsi che (nella Bibbia, ma anche nella vita della chiesa e di ciascuno di noi…) conducono dopo un percorso accidentato e desertico, dopo la tentazione della disperazione, dopo le tenebre della notte, all’alba di una vita nuova, alla liberazione, alla gioia!

Ringraziando tantissimo per il suo contributo, apprezzato e accolto come stimolo positivo, il Prof. Adriano Fabris, è proprio nelle sue parole conclusive che possiamo trovare il senso del messaggio che esce dall’incontro di martedì. Mantenere una dimensione di ascolto. Stare in campana per tutto quello che la chiesa, ai vari livelli, sta maturando. Ma intanto acquisire la consapevolezza che come comunità, come unità pastorale, abbiamo la nostra responsabilità, qui e ora, di far crescere il cammino sinodale.

Viviamo un’occasione unica. Impariamo a guidare la spontaneità. Siamo partiti: una piantina verde sta spuntando. Lavoriamoci e concimiamola, per farla crescere. Certamente non pensando ad un orticello chiuso, bensì per realizzare un meraviglioso giardino all’aperto, con “diversi frutti, coloriti fiori ed erba”.

Giuseppe Meucci

Al professor Fabris va un sentito ringraziamento da parte di tutta l’Unità Pastorale per la disponibilità, il contributodi qualità che ci ha offerto, la cordialità che ha manifestato nei diversi contatti che hanno reso possibile questo evento. Grazie!

A breve saranno comunicati i prossimi appuntamenti del cammino sinodale.