Comunicato del Consiglio Pastorale Diocesano sulla guerra in Ucraina

Consiglio Pastorale

Il Consiglio Pastorale Diocesano, riunito in seduta ordinaria, manifesta tutta la sua angoscia, tristezza, preoccupazione e condanna per la guerra che è tornata ad affliggere il nostro continente.

Solamente poco più di un anno fa Papa Francesco, nell’enciclica “Fratelli Tutti”, ammoniva “la guerra non è un fantasma del passato, ma è diventata una minaccia costante”. Nella distrazione e nell’impotenza di molti, questo pericolo purtroppo si è fatto realtà nella nostra casa Europa.

Le notizie che tutti abbiamo testimoniano la crescita degli scontri e ci fanno temere il rischio di una catastrofe umanitaria, perché ci saranno sempre più vittime civili. Sono già centinaia di migliaia gli sfollati e i rifugiati nei paesi limitrofi. Pensiamo anche ai cittadini ucraini e russi mandati al massacro dall’avidità e dalla follia umana per la stupidità dei fanatismi nazionalisti.

Quante persone perderanno tutto? Quanti morti e feriti dovremo contare? Quanti saranno costretti a scappare alla ricerca di un rifugio sicuro dove poter immaginare di ricominciare una vita dignitosa?

Siamo convinti che la guerra non è mai la strada giusta per rispondere alle aspirazioni di giustizia e dignità coltivate dai popoli. Anzi, sono proprio i più deboli che pagano il prezzo più alto delle avventure militari. La guerra è disumana. Ci lasciamo provocare dalle parole di Papa Francesco: «Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male».

Siamo convinti che l’uso delle armi non porta alla soluzione dei conflitti.

Non lasciamo alla guerra l’ultima parola.

Per questo esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le persone che in Ucraina e in Russia manifestano contro la guerra, anche a rischio della loro vita.

Auspichiamo che i decisori internazionali abbandonino le vie impervie della guerra ed imbocchino decisamente i sentieri della diplomazia per la costruzione della pace.

Chiediamo ai responsabili delle istituzioni locali di fare quanto è in loro potere perché i nostri governanti sostengano con decisione le vie della soluzione non violenta del conflitto.

Chiediamo a tutta la società civile di manifestare attraverso tutti i percorsi possibili la propria decisa scelta per la pace.

Papa Francesco ci ha esortato a «rispondere all’insensatezza della violenza con le armi di Dio» che sono la preghiera e la solidarietà.

Per questo assicuriamo la preghiera di tutta la comunità ecclesiale perché la pace vinca sulla guerra e l’amore prenda il posto dell’odio e offriamo il sostegno della chiesa pisana a tutte le iniziative di cura e prossimità alla popolazione che sta soffrendo il male della guerra.

Ma soprattutto ci impegniamo, come chiesa diocesana, perché nessun essere umano debba mai più impugnare un’arma e possa vedere sempre nel suo simile un amico e una risorsa, e mai un nemico.

In conclusione ci ricordiamo, facciamo nostre e gridiamo con forza, le parole del papa San Giovanni Paolo II: Mai più la guerra, avventura senza ritorno. Mai più la guerra…”.

+ Giovanni Paolo Benotto