Come certamente molti di voi già sapranno, quasi sornioni, si avvicinano i tempi del prossimo Convegno Ecclesiale Nazionale dal titolo “In Gesù Cristo il Nuovo Umanesimo”.
Il convegno è fissato per il mese di Novembre nella città d’arte di Firenze.
Da tempo come realtà parrocchiale e poi come vicariato, siamo stati invitati alla creazione di un elaborato che costituirà parte del materiale di lavoro del convegno stesso.
Mercoledì 20 Maggio, in parrocchia, si è riunita una (ahimè) più che esigua rappresentanza del vicariato sud delle parrocchie cittadine.
Qui di seguito, vi proponiamo uno scorcio delle tematiche emerse. Lo facciamo perché la cosa possa stimolare anche altre sensibilità e poi, perché anche questo, è un termometro importante di quanto stiamo vivendo nella nostra Chiesa a volte così immobile e altre così sorprendentemente progressista.
I temi affidati al nostro vicariato erano: la via dell’uscire e la via del trasfigurare.
- A proposito della via dell’uscire mi preoccupa, come nodo pastorale, il fatto che sembri prevalere un atteggiamento di attesa piuttosto che di uscita, anche per la nostra incapacità di trovare strumenti nuovi e approcci efficaci per realizzare quella Chiesa in uscita a cui, con tanta insistenza, ci richiama Papa Francesco…
Credo che dovremmo riaffermare ciò che ci da speranza… Il grande bisogno delle persone di essere ascoltate. Nonostante il trapasso culturale e sociale che caratterizza il nostro tempo, che sradica valori e principi dell’esistenza personale, familiare e sociale, nelle persone è presente un grande bisogno di spiritualità e religiosità. Il “non temere” evangelico non è una vuota parola di conforto, ma è sempre l’annunzio della buona novella del Cristo che viene a noi… Dovremmo ripartire creando dei gruppi di famiglie che vivono nel territorio della parrocchia, non solo per leggere e meditare la parola di Dio, ma soprattutto per intessere una rete di relazioni, che parte anzitutto dalla condivisione dei bisogni…
- Sul tema del trasfigurare ci preoccupa la scarsa partecipazione alla messa domenicale e, più in generale, a tutte le iniziative liturgiche, soprattutto da parte dei genitori i cui figli frequentano il catechismo…
Forse dovremmo riaffermare la centralità della vita sacramentale e della preghiera per la fede e la formazione del cristiano… La consapevolezza della grande responsabilità assegnata ai ministri ordinati come mediatori della Parola del Signore…
E quindi dovremmo anche curare di più le nostre celebrazioni liturgiche così come indicatoci da Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium.
Sulla Domenica poi dovremmo tornare ad osservare davvero il riposo, la sospensione da ogni impegno. Utilizzare il riposo settimanale per trasfigurare la famiglia.
Per di più, sempre con le parole di Papa Francesco, la questione della Domenica lavorativa «non interessa solo i credenti, ma interessa tutti come scelta etica».