Disposizioni dell’Arcivescovo

Per la ripresa delle attività pastorali in sicurezza

 A tutti di fedeli

In data 8 settembre 2021 la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha diffuso una NOTA che alleghiamo sulla “Cura delle relazioni” in questo tempo in cui nelle nostre comunità si avviano i percorsi di catechesi e una serie di attività che debbono tenere conto delle norme di sicurezza anti covid19 che siamo tutti tenuti ad osservare.

Per quanto riguarda le celebrazioni liturgiche tutto continua secondo le norme che da più di un anno stiamo osservando con scrupolo e precisione: uso delle mascherine, igienizzazione delle mani, utilizzo dei posti a sedere predisposti secondo la capienza della chiesa, distribuzione della S. Comunione esclusivamente sulle mani del fedele, nonché tutte le attenzioni previste in questo tempo di pandemia per la celebrazione dei vari sacramenti e delle esequie.

Attualmente, ci viene chiesto un supplemento di responsabilità per quanto riguarda la vaccinazione delle persone che è ritenuta l’arma decisiva per sconfiggere la diffusione del virus e soprattutto perché esso non diventi letale per chi si infetta, in modo da poter riprendere le nostre attività pastorali in presenza senza alcun timore. A questo proposito ricordo a tutti che la modalità on line per la catechesi non può e non deve sostituire la presenza fisica al catechismo e soprattutto la partecipazione alla S. Messa festiva.

Allo scopo di offrire riferimenti specifici che ci aiutino nelle situazioni di vita delle nostre comunità, dopo aver interpellato il Consiglio Presbiterale diocesano ed averne accolto le indicazioni, presento le disposizioni alle quali, salvo cambiamenti imposti dalle competenti autorità, ci si dovrà attenere con rinnovato senso di responsabilità per il bene di tutti.

  1. Gli operatori pastorali che svolgono un servizio stabile e continuativo (vescovo, sacerdoti, diaconi permanenti, accoliti, ministri straordinari della Comunione, catechisti, educatori, animatori, organisti, coristi, operatori della carità, volontari per l’accoglienza e chi svolge un qualche servizio di segreteria nelle parrocchie, sacrestani ….) dovranno essere muniti di Green Pass (o in casi particolari, di documento equivalente).
  2. Per i partecipanti agli incontri di pastorale ci si attiene alla legislazione generale in vigore:
    • Per i bambini, i ragazzi, gli adolescenti ed i giovani minorenni, occorre richiedere ai genitori la firma del modulo “Patto di corresponsabilità tra parrocchia e genitori”, della “Dichiarazione dei genitori sulla misurazione della temperatura” ed il “Modulo di iscrizione tipo alla catechesi con liberatorie e gestione privacy” come lo scorso anno. Si fa presente che è indispensabile riprendere la catechesi in presenza sempre garantendo l’igienizzazione, mascherine etc. come avviene per il tipo di scuola corrispondente all’età dei bambini, ragazzi e giovanissimi.
    • Per giovani maggiorenni e gli adulti, negli incontri, ritiri e/o convivenze che si svolgono al chiuso – anche se in chiesa (tranne il caso di celebrazioni liturgiche) – è necessario verificare il “Green Pass”. A tale servizio è possibile delegare dei collaboratori, maggiorenni, chiedendo loro di sottoscrivere l’apposito modulo di delega.
    • Per quanto riguarda invece la preparazione e la consumazione dei pasti si ricorda che occorre seguire la normativa vigente in ambito di ristorazione prevista solo per i circoli/oratori legalmente riconosciuti. Anche in questo caso occorre attenersi alle regole civili circa il Green Pass.
    • La consumazione dei pasti è possibile se ciascuno consuma il proprio pasto predisposto personalmente, mentre è sconsigliata la condivisione degli alimenti in quanto possibile occasione di contagio.
  1. Si ricorda ancora che per le celebrazioni liturgiche continua a valere quanto disposto dal Protocollo di intesa tra Conferenza Episcopale Italiana e Governo Italiano del 6 maggio 2020 con i successivi aggiornamenti.

Sono sicuro che ciascuno si atterrà a quanto sopra disposto con senso di responsabilità, ricordando che ciò che ci viene richiesto, non è negazione della libertà personale, bensì espressione di rispetto e di solidale responsabilità soprattutto verso le persone più fragili in spirito di vera carità reciproca.

Pisa, 18 settembre 2021

                                                                                  + Giovanni Paolo Benotto

                                                                       Arcivescovo