Sabato 6 giugno. La festa della “San Vincenzo” per gli 80 anni a S. Stefano.
Un giorno di quelli da scrivere sul diario, da ricordare come tappa importante del (lungo) cammino della San Vincenzo!
Nell’appuntamento del 6 giugno, pensato dalla “Conferenza di S. Vincenzo de’ Paoli” della Parrocchia di S. Stefano come momento di celebrazione per l’80° anniversario dalla fondazione, abbiamo fatto festa insieme, ma abbiamo avuto anche l’occasione per riflettere su un percorso fatto e da fare, e quindi l’incontro è stato come un trampolino di lancio per i prossimi passi…
Nell’incontro del pomeriggio, dopo l’introduzione della Presidente Carla Di Dente, due sono state le relazioni fondamentali, offerte ai convenuti.
La prima da parte del Dott. Antonio Strambi, che ha tratteggiato a grandi linee la storia della San Vincenzo, fin dalla sua fondazione e attraverso le tante vicende storiche che l’hanno sempre vista in prima fila, pronta a rispondere alla sfida di “farsi prossimo” per i fratelli bisognosi del momento. Una sottolineatura particolare è stata fatta per il carattere “comunitario” che contraddistingue da sempre l’iniziativa della S. Vincenzo. A partire dal momento della fondazione: perché se è ben conosciuta la figura di Federico Ozanam, non va dimenticato che l’impresa iniziale, la fondazione, è il frutto di tutto un gruppo di studenti universitari parigini (Emmanuel Bally ed altri cinque insieme ad Ozanam), che presero la decisione di mettersi concretamente al servizio dei bisognosi. Spirito comunitario che si conferma anche negli anni recenti, in tutto il periodo post-conciliare, nel quale la chiesa ha rimesso al centro, accanto alla liturgia e alla catechesi, l’impegno di carità, di cui la S. Vincenzo è in un certo senso modello, nella semplicità, nella umiltà, nella operosità. Il dott. Strambi ha anche ricordato come nell’esperienza particolare della Conferenza della Parrocchia di S. Stefano si sia avuta una reale integrazione fra i preti che si sono succeduti alla guida della comunità e i laici, impegnati ad ascoltare e a sostenere le tante persone che nel corso degli anni hanno bussato alle porte della parrocchia.
L’altra relazione, tenuta dall’Arch. Cristian Ristori, ha tratteggiato la figura del servo di Dio Ludovico Coccapani, laico del nostro territorio (nato a nel 1849 a Calcinaia, dove morì nel 1931), che lungo tutta la sua vita dette una testimonianza semplice e fattiva di servizio a Dio nei fratelli più deboli, più bisognosi. Presidente della Conferenza di San Vincenzo de’ Paoli e membro del Terzo Ordine Francescano, ispirò tutta la sua attività alla spiritualità di S. Francesco. Costituisce un esempio per tutti coloro che si accostano ad un impegno di carità.
Al centro del programma di sabato 6 giugno la celebrazione eucaristica, che è stato il momento forte di ringraziamento al Signore per la realtà di bene in cui il gruppo ha potuto innestarsi. Al termine della messa, accompagnato dalla preghiera dei “vincenziani”, si è svolto un gesto, piccolo ma significativo, con la consegna di un “grembiule” alle “sorelle” e al “fratello” del gruppo S. Vincenzo, come segno di responsabilizzazione di fronte alla comunità in un servizio che si fa sempre in maniera umile, semplice, nascosta.
La cena ha suggellato in un clima di festa questo appuntamento speciale. E veramente speciale è stata la cena… per il numero dei partecipanti (oltre 150!)… per la preparazione della sala (straordinaria)… per la cucina (superba)… per il servizio da parte dei ragazzi (impeccabili!)… per l’animazione (musicale e poetica) che ha contribuito a creare un clima gioioso e familiare… per il risultato concreto di un finanziamento per le mille necessità della carità!
E il cammino prosegue..
GM