L’ACISJF riprende a Pisa la sua attività

acisjf

Giovedì scorso, in occasione delle celebrazioni per la festa di Santa Bona, tra le altre, è stata premiata anche l’ACISJF una tra le associazioni cattoliche pisane più antiche. ACISJF significa Associazione cattolica internazionale al servizio della giovane, un’associazione con diffusione mondiale che, qui a Pisa, ha come presidentessa la dott.a  Francesca Terreni Coraggio.
Qui di seguito vi presentiamo una breve intervista a Francesca. L’intervista è stata raccolta da Donatella Marcesini che, oltre ad essere impegnata nello stesso progetto di Francesca, ha appena pubblicato un volumetto programmaticamente intitolato “Maria Schiratti Toniolo e la casa della giovane di Pisa”.

 

Allora Francesca, che cos’è l’ACISJF ?
L’ ACISJF è un’associazione nata a Friburgo nel 1897 mentre a Pisa arriva nel 1904 ad opera del beato Toniolo e soprattutto di sua moglie Maria Schiratti. Era ed è una associazione di donne per le donne: si occupava sin dall’inizio della ”tratta delle bianche”, di ragazze che vivevano lontano da casa per motivi di lavoro e di studio e che avevano bisogno di aiuto e tutela per salvaguardare la propria dignità.

 
Dai primi del 900 ad oggi le sue aree d’intervento sono rimaste le stesse?
Si… sostanzialmente l’associazione  mantiene ancora il suo carisma originario anche se qui su Pisa  si è aperta anche alle nuove esigenze sociali . La ripresa del nostro progetto della Casa della Giovane ad esempio è stato pensato per quelle figure particolarmente fragili  come le mamme in difficoltà con e i loro bambini.

 
A quale tipo di difficoltà fai riferimento?
Ma generalmente a donne senza lavoro, spesso straniere che non conoscono la lingua o sono analfabete e che al contempo desiderano tenere il proprio figlio e vederlo crescere.

 
Sembra che tu parli di una realtà da romanzo, lontana dal nostro quotidiano!
E invece no! Anzi è una realtà in espansione la cui urgenza ci ha convinto, quasi costretto, in collaborazione con l’associazione di Roma ad aprire una casa anche qui a Pisa. L’immobile ristrutturato ci permetterà di accogliere cinque mamme con i propri bambini.

 
A quale tipo di accoglienza state pensando?
Il progetto, concordato con le Usl, prevede accoglienza e integrazione con percorsi capaci d’inserire le donne nel mondo del lavoro anche al fine di rendere alle mamme e ai loro piccoli una vita almeno serena.

Nella casa ci sarà la presenza fissa di tre suore e questo consentirà una relazione stabile di affettività e di ascolto, simile a quella che si vive in una famiglia capace di ascolto e partecipazione. E infine attorno ci piacerebbe l’abbraccio numeroso di volontari e volontarie.

 
Ecco chi fosse interessato a partecipare come volontario cosa potrebbe aspettarsi?
Mah ci saranno spazi diversi… come ad esempio accompagnare, in macchina, le ragazze ad una visita medica o aiutarle nello studio, o ancora in tutto ciò che è ricavabile dalla gestione quotidiana di una casa.

 
Hai un saluto particolare con cui chiudere quest’intervista?
No… salvo chiedervi aiuto anche nella preghiera confidando nell’intercessione buona della mamma per eccellenza, Maria madre di Gesù, e delle cure dall’alto di Maria e Giuseppe Toniolo.