Nuova edizione del Messale Romano (2020)

In vigore dalla Prima Domenica di Avvento (29 Novembre)

Questa è una notizia che merita grande attenzione da parte di tutta la Comunità: Domenica 29 Novembre 2020 entrerà in vigore la Nuova Edizione del Messale Romano. Il suo utilizzo sarà obbligatorio per tutta la Chiesa Italiana dalla prossima Pasqua, ma la Conferenza Episcopale Toscana (assemblea dei Vescovi Toscani) ha scelto di iniziarlo ad adottare nella nostra regione con la Prima Domenica di Avvento 2020.

  • Che cos’è il «Messale»?

Il Messale è il grande libro di colore rosso che si trova sull’altare e che contiene tutte le parti e le preghiere per la Celebrazione Eucaristica.

  • «Nuovo Messale» o «nuova edizione del Messale»?

Non si tratta di un «Nuovo Messale» ma della nuova edizione del Messale del 1973, riformato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II, promulgato da Papa Paolo VI e riveduto da papa Giovanni Paolo II.

  • Perché una nuova edizione del Messale?

Il Messale non è solo un testo sul «come celebrare la Messa». Il Messale è un’opera fondamentale anche sul senso della Celebrazione Eucaristica: è un testo capitale sia per la liturgia che per la catechesi. C’è un adagio molto significativo nella vita della Chiesa: «lex orandi – lex credendi», ossia «ciò che preghiamo è ciò che crediamo». Ora, il nostro «credo», il «contenuto» della nostra fede non cambia; ciò che cambia, però, sono i tempi e la realtà in cui siamo immersi. La Chiesa, così, vive continuamente la missione di «tradurre» i contenuti della fede nell’«oggi» di ogni tempo. Ecco perché una nuova edizione del Messale: la Conferenza Episcopale Italiana ha sentito il bisogno di:

    • adeguare il linguaggio;
    • inserire nella nuova edizione del Messale le antifone (brevi brani biblici o testi della liturgia che possono essere utilizzati in apertura della Messa e prima della Comunione) secondo la nuova traduzione italiana della Bibbia (che è avvenuta nel 2008);
    • essere in generale maggiormente aderente ai testi biblici;
    • introduzione di nuovi prefazi (la preghiera che precede il «Santo») e preghiere;
    • introdurre le Messe per alcuni tra i nuovi Santi riconosciuti dalla Chiesa dall’ultima edizione del Messale ad oggi.
  • A chi «appartiene» il Messale?

Il Messale non è il «libro del prete» o il «libro del Vescovo»: il Messale è il libro di tutta quanta la Comunità che celebra l’Eucaristia, ognuno secondo la sua specifica vocazione. Così scrive il documento «Sacrosanctum Concilium» del Concilio Vaticano II al numero 14: «è ardente desiderio della madre Chiesa che tutti i fedeli vengano formati a quella piena, consapevole e attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche, che è richiesta dalla natura stessa della liturgia e alla quale il popolo cristiano, “stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo acquistato” (1Pt 2,9; cfr 2,4-5), ha diritto e dovere in forza del battesimo. A tale piena e attiva partecipazione di tutto il popolo va dedicata una specialissima cura nel quadro della riforma e della promozione della liturgia. Essa infatti è la prima e indispensabile fonte dalla quale i fedeli possono attingere il genuino spirito cristiano, e perciò i pastori d’anime in tutta la loro attività pastorale devono sforzarsi di ottenerla attraverso un’adeguata formazione».

  • Quali, dunque, i cambiamenti che adotteremo da Domenica 29 Novembre 2020?

Di seguito è possibile scaricare il PDF di una scheda con i principali cambiamenti che riguardano le parti assembleari. Nel prossimo numero riporteremo i principali cambiamenti che riguardano le parti del ministro che presiede la Celebrazione Eucaristica.

 

MESSALE


20 Novembre 2020
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