<Signore, io sono Adele, quella che verrà da te in bicicletta!>
Vale davvero la pena “scomodare” i New Trolls, perché per Adele la bicicletta (ndr. per l’autore della poesia da cui è stato tratto questo evergreen – Riccardo Mannerini – in realtà la bicicletta rappresenta la fede…) era una compagna insostituibile!
Adele nei giorni scorsi ha fatto ritorno alla casa del Padre e non c’è alcun dubbio che c’è arrivata in bicicletta! Insieme ai suoi 96 anni!
Adele… Chi non conosce Adele nella comunità di S.Stefano? Per lo meno di quelli che “abitano” la parrocchia almeno da qualche anno. Perché Adele è una presenza che si dà per scontata. Per S.Stefano è un’istituzione. C’è sempre stata… Ed ha gestito in maniera professionale i conti, l’amministrazione, il fondo comune della comunità parrocchiale. Contattando, sensibilizzando, coinvolgendo in maniera capillare anziani e meno anziani. Mantenendo i rapporti con la banca e curando la redazione di precisi rendiconti. Il tutto, in maniera inappuntabile, fino a pochi anni fa.
Un vero genio femminile che nella pratica ha dato un servizio importante, magari nascosto, ma prezioso per tutta la comunità.
Dopo aver lavorato, con competenza, nella Segreteria di una importante azienda pisana (l’Istituto Opoterapico Nazionale di Via Contessa Matilde), le sue energie di donna positiva, generosa, affabile, concreta si erano riversate con lo slancio e l’energia di una vera volontaria nella parrocchia di S.Stefano, che negli anni ‘70 viveva una fase di rinascita e di coinvolgimento di molteplici figure, dai diversi carismi.
E Adele si mise al servizio della comunità.
Donna per tutte le stagioni, Adele non si è occupata solo del lato amministrativo della comunità…
Per tanti anni, applicando suggestioni e capacità maturate a suo tempo sotto la guida di don Waldo, ha curato l’allestimento della chiesa e dell’altare per la liturgia domenicale, disponendo con arte e maestria le composizioni di fiori e di piante più adatte al tempo liturgico e in linea, appunto, con le stagioni!
Adele, portallucchese doc, da sempre un riferimento in Via Rismondo, è diventata sempre più una figura amata e benvoluta da tutti. Con il suo carattere affabile, ha ispirato simpatia a grandi e piccini.
Come non ricordare la sua abitudine a seguire a voce alta, quasi come un contrappunto, le preghiere del prete durante la messa, o a commentare – sempre a voce alta – l’omelia e i piccoli/grandi eventi che si succedevano durante la celebrazione domenicale in S. Stefano?
E tutti abbiamo presente il suo “attaccamento” alla bicicletta, anche quando noi le raccomandavamo di non correre rischi… Ma Adele, per la sua intraprendenza, la sua voglia di indipendenza, non intendeva ragioni… E non rinunciava ad un accesso quotidiano alla “Coppina” di Via di Gello, per la spesa giornaliera, ma soprattutto per un tuffo nelle relazioni personali e nelle “chiacchiere” del quartiere, anche a rischio di un attraversamento sulle strisce pedonali che risultava sempre più ondeggiante…
D’altra parte, prima della bicicletta, Adele era una pilota provetta, con proiezioni sulle strade di tutta la Toscana. Rimane scolpito nella memoria il racconto di una epica gita (pellegrinaggio) alla Verna a cui partecipavano, trasportate da Adele, Amalia Ficini, Mary Orsolini e Suor Raimonda. Durante il viaggio sulla macchina di Adele, sui tornanti della Consuma, l’auto cominciava a sbuffare e a fare i capricci ma, tra una preghiera e una raccomandazione a Maria, la mèta fu alla fine raggiunta!
Adele, con un filo di trucco, con la sua voglia di vivere, ora ha raggiunto le sue sorelle e le sue amiche, e vive con loro una festa senza fine.
Da parte di tutti noi: <Grazie di cuore, Adele!>
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale