I nostri tre incontri «del Venerdì»

Si sono svolti nel mese di novembre i tre incontri previsti sul tema “Incontrare, vivere, annunciare Gesù oggi”. I relatori (Incontrare, P. Stefano Titta, 6 novembre; Vivere Pierluigi e Raffaella Consorti, 20 novembre; Annunciare Don Severino Dianich, 27 novembre) ci hanno condotto con chiarezza esemplare e passione su un percorso di riflessione coerente, che ha prodotto numerosi stimoli, ulteriori motivi e argomenti di approfondimento. L’adesione è stata numerosa, ad ogni incontro oltre cinquanta partecipanti, segno che è stata colta un’esigenza sentita di riflettere sui temi fondamentali della nostra fede. Da ritenersi inoltre superata positivamente la prima prova di raduno su una piattaforma informatica: il collegamento ha funzionato e non ci sono state difficoltà nell’organizzare e seguire il dibattito successivo alla presentazione del relatore.

Impossibile qui riassumere la ricchezza dei temi trattati ed il loro sviluppo.

P. Titta, a partire dal passo del Vangelo sull’incontro di Zaccheo con Gesù, ci ha invitato ad incontrare sempre lo sguardo del Signore, che ha cambiato la vita di Zaccheo e sempre provoca a tradurre nella nostra vita le esigenti richieste del vangelo.

La famiglia Consorti nel comunicare la propria esperienza ci ha spinto a non cadere nell’errore, come singoli e come comunità ecclesiale, della ricerca del rifugio sicuro, della separazione dai problemi del mondo, ma ad immergersi in esso, pronti ad accettarne le sfide come al  confronto con chi non condivide la nostra fede.

In ultimo don Dianich, con il rigore che tutti conosciamo, ha messo in luce soprattutto i ricorrenti errori e travisamenti riguardo al modo di parlare della fede cristiana, dell’esperienza ecclesiale, ma rispettoso della libertà di chi credente non è. La necessità di evitare un atteggiamento, che ci deriva dal passato, di un proselitismo presuntuoso, dannoso e scorretto nei confronti delle persone. E ciò chiama in causa non solo i singoli ma l’intera comunità ecclesiale.

I molti temi toccati dai relatori, gli interventi successivi di dibattito e richiesta di ulteriori chiarimenti spingono a continuare con le proposte di approfondimento su temi relativi alla fede concretamente calata nella nostra realtà. Inevitabilmente la vita di ciascuno di noi è per la maggior parte occupata dai problemi concreti di lavoro e familiari, rischiando di togliere un tempo adeguato alla preghiera ed alla riflessione. Le stesse esigenze delle attività essenziali della Unità Pastorale possono ridurre o eliminare tempi e modi per una riflessione comunitaria sulle sfide che oggi il mondo pone.

Stiamo vivendo una fase storica particolarmente critica, che ci presenta sfide nuove, opportunità come possibili pericoli. La vicenda di questo anno legata alla pandemia ha evidenziato ancor di più ciò che da alcuni anni si andava evidenziando. Di questo non è possibile non esserne consapevoli e non porsi domande e riflessioni. Papa Francesco ha coniato una frase diventata famosa e ripetuta in molti contesti: “la nostra non è un’epoca di cambiamenti ma un cambiamento di epoca”.

Da qui nascono le sue due recenti importanti iniziative: la lettera enciclica “Fratelli tutti”, e “The Economy of Francesco” (proposta a giovani economisti di un percorso per una nuova economia civile, sostenibile sotto il profilo ambientale e sociale a livello planetario).

Già questi due temi proposti dal Papa, in particolare il primo (quanti cristiani leggono un’enciclica?), potrebbero essere oggetto di una serie di incontri. In stretto collegamento a questi argomenti potremmo programmare una serie di incontri sul tema caritativo, oggi particolarmente decisivo visto l’acuirsi della crisi economico-sociale, aiutati da chi è effettivamente impegnato sul campo ed ha esperienza, per coinvolgere maggiormente l’intera Unità Pastorale. Sul piano di un contributo ad una crescita spirituale e culturale, oltre alle occasioni comunitarie di preghiera e di riflessione sulla parola, ci potrebbe essere uno scambio di proposte di letture: la biblioteca cristiana è vasta e in questo periodo la produzione letteraria cattolica è particolarmente vivace.

Abbiamo necessità come credenti, come comunità unita alle altre della diocesi, di leggere i segni dei tempi alla luce della fede nel Signore. Di valutare, trarne insegnamenti e decisioni. Aiutati in questo dal magistero di Papa Francesco.

Sandro Borsacchi