
per il Triennio 2019-2022
Mercoledì scorso, nel nostro salone parrocchiale, abbiamo vissuto l’incontro di presentazione del nuovo Piano Pastorale tenuto all’Arcivescovo. All’iniziativa hanno preso parte i preti e i laici di tutto il nostro Vicariato e, da parte nostra, approfittiamo subito per ringraziare della presenza diversi di noi e, soprattutto, un bel gruppo di giovani!
Prima info: questo Piano Pastorale segue quello quinquennale appena concluso e che aveva, per ogni anno, un monumento-simbolo di Piazza dei Miracoli. Perché adesso si passa da un piano quinquennale a uno triennale? A Dio piacendo, nel 2025 dovrebbe tenersi il Giubileo regolare in tutta la Chiesa (quello che avviene ogni 25 anni): data, dunque, questa scadenza, occorre pensare a un progetto pastorale che lasci spazio alla preparazione del prossimo Giubileo. Per questo il nuovo Piano Pastorale ha una durata di tre anni.
Seconda info: al centro del cammino diocesano che si apre di fronte a noi ci saranno i giovani. L’idea, infatti, è quella di dare un seguito al Sinodo dei Vescovi tenutosi a Roma nell’Ottobre 2018 il cui tema era: «Giovani, fede e discernimento vocazionale». Come, dunque, la nostra Chiesa Pisana intende incarnare il cammino proposto dal Sinodo? Il Piano Pastorale 2019-2022 vede una scansione di tre anni: nel primo anno metteremo al centro dell’attenzione il tema dell’ascolto dei giovani. Così scrive l’Arcivescovo: «il primo anno sarà̀ sicuramente necessario per mettere a fuoco una più̀ profonda e puntuale conoscenza della realtà̀ giovanile nella nostra Chiesa e nel territorio nel quale viviamo, estendendo quanto più̀ possibile a tutte le forze vive della nostra Chiesa l’impegno ad ascoltare la realtà̀ giovanile». Il secondo anno, invece, il nostro cammino diocesano vedrà un allargamento di orizzonte e il tema dei giovani si aprirà a quello della famiglia: «il secondo anno del nostro Piano triennale non potrà̀ non tenere conto del fatto che giovani e famiglia sono reciprocamente legati insieme: l’attenzione dovrà̀ essere posta in particolare sulla formazione dei giovani alla famiglia con tutte le problematiche legate alla educazione alla affettività̀ e alla sessualità̀, nonché́ alla cura delle giovani famiglie che spesso si ritrovano come abbandonate a se stesse, in un contesto culturale sempre più̀ disamorato nei confronti della famiglia in quanto tale».
Il terzo anno, infine, metterà al centro le scelte pratiche e concrete che la Chiesa Pisana farà per tenere sempre al centro della propria azione pastorale i giovani e le famiglie: «il terzo anno non potrà̀ non riguardare gli impegni che la nostra Chiesa pisana desidera prendersi per dare risposte non solo estemporanee alle emergenze in rapporto ai giovani e alla famiglia, mettendo in gioco tutto ciò̀ che di più̀ importante è correlato ad essi e valorizzando i segni di speranza che abbondano anche nella nostra Chiesa».
Terza info: ma in tutto questo, gli adulti e gli anziani che ruolo hanno? Il titolo per nuovo Piano Pastorale è «oggi devo fermarmi a casa tua», ossia la frase che Gesù dice a Zaccheo mentre quest’ultimo si trova sul sicomoro. La nostra Diocesi, allora, durante questo triennio, sarà chiamata ad essere proprio quest’albero da cui giovani e famiglie potranno vedere Gesù. A ciascuno di noi, pertanto, è chiesta una conversione personale e pastorale per essere sempre più conformi a Cristo ed essere Chiesa capace di annunciare il Vangelo nell’«oggi» della storia.
Come diceva l’Arcivescovo mercoledì scorso nel nostro salone: «il nostro oggi non è da leggersi con categorie di catastrofismo o di disfacimento. Il nostro oggi è sempre amato e sostenuto dallo Spirito Santo e a ciascuno di noi spetta il compito del discernimento per riconoscere i segni della presenza di Dio nella nostra vicenda umana».
Si apre di fronte a noi un cammino intenso, bello e affascinante. Siamo una Chiesa giovane! Forse non tanto anagraficamente, ma sicuramento perché sempre rinvigorita e rafforzata dall’azione dello Spirito Santo.
Buon cammino, insieme, non solo come Comunità Parrocchiale ma anche come Comunità Diocesana!
Don Carlo e Don Federico