Abbiamo visto, nelle Chiese della nostra Unità Pastorale, la presenza di uno strano «albero». Come già abbiamo accennato nello scorso numero del «Foglio Incontri», quest’anno – durante la Quaresima – rifletteremo sulle parole di Papa Francesco, per il quale «La Chiesa è come una pianta che lungo i secoli è cresciuta, si è sviluppata, ha portato frutti, ma le sue radici sono ben piantate in Cristo». E ancora: «una Chiesa che si chiude in se stessa e nel passato, una Chiesa che guarda soltanto le piccole regole di abitudini, di atteggiamenti, è una Chiesa che tradisce la propria identità; una Chiesa chiusa tradisce la propria identità!».
L’immagine della pianta ci aiuta a declinare nella liturgia anche il tema dei «cantieri sinodali»: la pianta, infatti, richiama al lavoro della terra, al continuo «cantiere» in cui tutti siamo chiamati a lavorare, che è il «cantiere» della conversione. Non solo: l’immagine della pianta ben si adatta anche all’itinerario quaresimale dell’anno «A» che vivremo quest’anno. Di domenica in domenica, così, arricchiremo lo scenario della pianta con segni ripresi dal Vangelo.
Nella prima settimana, con il brano delle tentazioni, guarderemo a Gesù che sconfigge le tentazioni grazie alla Parola che lo nutre durante la lotta. E la stessa Parola è oggi nutrimento per la pianta che è la Chiesa. Come segno, pertanto, in questa domenica porteremo del terriccio/concime per la nostra pianta.
La seconda settimana sarà la volta della trasfigurazione. La «Lumen Gentium» ci ricorda che la Chiesa non brilla di luce propria, ma riflette quella luce che è Cristo stesso. La trasfigurazione ci fa contemplare proprio questa luce che, ancora oggi, illumina la pianta che è la Chiesa. Il segno, quindi, sarà quello della luce di cui la pianta continuamente necessita per vivere.
La terza settimana ci sarà presentato il Vangelo della Samaritana: ovvio che qui ci sarà quello dell’acqua come segno: la samaritana, infatti, rimanda all’acqua del Battesimo che irriga la pianta che è la Chiesa.
La quarta settimana avremo il Vangelo del cieco nato, il quale fa la sua professione di fede: «Io credo, Signore». È la fede il sostegno della pianta che è la Chiesa. Come segno, pertanto, avremo delle canne di sostengo della pianta.
Infine, durante la quinta settimana di Quaresima, «vedremo fiorire» la nostra pianta: il segno delle gemme di fioritura sarà la rappresentazione plastica del Vangelo della resurrezione di Lazzaro, il segno di una Chiesa viva nell’amore: amicizia, compassione, relazione con Cristo sono tutti elementi presenti nel brano della resurrezione di Lazzaro e che parlano di «amore». Amore che ricevuto e amore che siamo chiamati a donare a nostra volta.
Allora… ancora una volta buon cammino di Quaresima… lavorando tutti insieme nel «cantiere» della pianta che è la Chiesa!
don Carlo e don Federico