Non lasciamoci rubare… la Quaresima!

Papa Francesco, nell’Evangelii Gaudium utilizza spesso l’espressione «non lasciamoci rubare…». A noi pare adatto declinare questo intercalare del Papa con il tempo liturgico che stiamo vivendo e dire: «non lasciamoci rubare… la Quaresima!». E perché questo?

In tempi di particolare frenesia su tutti i fronti: lavorativo (seppure spesso online, ma non per questo meno intenso, anzi…), di gestione del quotidiano (tra le mille cose da fare ogni giorno), e di continua tensione per i colori giallo, arancioni e rosso, il rischio è quello di perderci e di vivere quel motto che a volte si sente dire: «Quaresima?! È la medesima!». No: «non lasciamoci rubare… la Quaresima!». Facciamo in modo che ciascuno di noi possa sentire forte il desiderio di ritornare al Signore, di recuperare l’essenziale della nostra esistenza che, alla fine, si riduce a un elemento: la relazione con il prossimo e la relazione con Dio.

Il mercoledì delle ceneri la liturgia ha fatto pensare al suono del corno che nell’antico Israele richiamava l’attenzione dell’assemblea in importanti avvenimenti: allo stesso modo, anche nel nostro cuore, dobbiamo sempre far risuonare il corno che, con semplicità e solennità, ci richiama a staccare un attimo dalle cose che stiamo facendo per dedicarci alla preghiera. Lo sappiamo bene: il fare, fare, fare, ad un certo punto condurrà ad una certa sterilità perché avremmo perso di vista tante cose che, alla fine, erano più importanti del nostro fare. La preghiera ci aiuta a ricentrarci, a rientrare in noi stessi, a ritrovare il senso delle cose che stiamo facendo; la preghiera non è tempo perso, ma tempo investito!

Pensiamo allora alle belle occasioni che abbiamo – anche comunitariamente – nel corso della nostra Quaresima: dalle varie Via Crucis ai momenti su Zoom; dalle iniziative di carità alla messa quotidiana; dalla liturgia delle ore ai vari momenti di catechesi; dalla preghiera personale ai vari momenti di formazione. In modo particolare vogliamo sottolineare l’avvicinarsi delle «24 ore per il Signore», un tempo voluto da Papa Francesco e collocato nella Quaresima in cui, in modo tutto particolare, cerchiamo di curare il rapporto con Dio. Da questo, infatti, dipende molto anche del nostro rapporto col prossimo; lo sperimentiamo facilmente: quando siamo in pace con Dio, viviamo tutto con più serenità e sopportazione. Quando, invece, non siamo sereni con il Signore, allora anche la nostra vita diventa un mare in tempesta (come abbiamo riflettuto nella scorsa domenica di Quaresima).

«Non lasciamoci rubare… la Quaresima»: siamo ancora all’inizio! Coraggio! Viviamo bene questo tempo di grazia per convertirci e per tornare al Signore Gesù!

Don Carlo e Don Federico