
Davvero il tempo vola … e siamo già ormai alle porte del mese di Maggio, periodo che la tradizione della Chiesa dedica in modo tutto particolare a Maria. Puntare il nostro sguardo a lei, non vuol dire manifestare sintomi di qualche «bigottismo» e «creduloneria». Basti pensare il Concilio Vaticano II, nella Costituzione Dogmatica sulla Chiesa, la «Lumen Gentium» guarda alla Madonna come modello della Chiesa, di ciascuno di noi, dedicandole addirittura un intero capitolo.
Maria non è una semi-dea, non è tanto bella quanto distante da noi. Ella è prima di tutto creatura, è donna, è madre. Certo, per singolare privilegio e in vista della sua maternità è stata preservata dal peccato, ma questo non ha sminuito la sua libertà e la sua lotta nella tentazione: possiamo, infatti, certamente pensare che come Gesù ha combattuto con il peccato, così anche la Madonna non sarà stata da meno.
Maria è colei che ci insegna a vivere ogni momento della vita: la gioia della maternità, il calore della famiglia, il servizio quotidiano, il dubbio e l’incomprensione verso il prossimo (figli compresi), lo stare sotto la croce a condividere nel silenzio il dolore. E soprattutto il dolore innocente sapendo che la croce di ogni persona che soffre ha come due facce: dall’altra parte c’è sempre l’«uomo dei dolori che ben conosce il patire» (Is 53,3).
La stessa preghiera del Rosario altro non vuol essere che un momento di contemplazione dei misteri della vita del Figlio. E’ Maria che ci insegna a fare tutto quello che egli ci dirà (Gv 2,5). Mettersi alla scuola di Maria, allora, vuol dire mettersi alla scuola del Vangelo: guai a una devozione fine a se stessa e che non conduce al Signore. Sempre bisogna vigilare sull’autocompiacimento che, alla fine, porta all’autoreferenzialità e all’egoismo.
Ecco, allora, che per vivere insieme l’esempio che Maria ci offre, accogliamo la proposta di alcuni della nostra comunità che vorrebbero, in alcune sere del Mese di Maggio, recitare il Rosario dopo cena, nelle loro case, nei loro quartieri, nei loro condomini, nei loro giardini, etc.
Tutti coloro che lo desiderano possono farlo presente in parrocchia entro Sabato 30 Aprile, così da poter stilare un calendario di preghiera – per ogni giorno – in diverse zone della nostra comuinità (chiese comprese).
Abbiamo davvero molte intenzioni da affidare alle mani premurose della Madonna, affinché le consegni al proprio Figlio, al nostro Fratello e Signore Gesù Cristo. A Maria vogliamo presentare tutti i nostri ragazzi, gli adulti, gli anziani, le famiglie, coloro che soffrono nel corpo e nello spirito, coloro che sono provati nel dubbio, nella difficoltà, nella solitudine. Pregare insieme è vivere davvero una scuola di comunità: le particolarità di ciascuno rappresenteranno il diverso strumento con cui insieme suoneremo la stessa sinfonia e, come si sa, più strumenti ci sono in un’orchestra, e più bello sarà il risultato finale!