La scorsa settimana, nel presentare il concerto di Sabato 2 Dicembre, avevamo annunciato che avremmo scritto qualche parola in più sul libro dedicato a don Battaglini.
Raccontiamo come è nata l’idea; da qui si capisce anche l’obiettivo che ci eravamo proposti.
Molte persone – che avevano vissuto con don Danilo tanti anni di vita della Parrocchia – fin dalla momento della morte di don Battaglini avevano ripetutamente affermato che una persona come lui non poteva essere dimenticata e chiedevano quali potevano essere le forme e i modi per far sì che questo non avvenisse.
Una prima risposta: una targa nella sua chiesa, targa che tutti possono vedere vicina alla porta d’ingresso. Contemporaneamente, però, era venuta da subito anche l’idea di un libro di memorie.
Ci siamo domandati: “Chi può essere lo scrittore capace di esprimere con verità, sincerità, affetto ecc… chi era don Danilo e soprattutto cos’è stato per la sua gente?” Semplice! La risposta è stata: chi meglio di coloro che gli sono stati vicini e che hanno collaborato con lui? E così lo abbiamo chiesto ad alcuni di loro!
È arrivato così tanto materiale che abbiamo addirittura dovuto selezionare e tagliare. Lavoro lungo e certosino: mettere tutto in ordine, togliere le ripetizioni, le troppe fotografie e alla fine la corsa per la stampa (e di questo, e già lo cominciamo a dire, non finiremo mai di ringraziare la «commissione redazionale del libro di don Battaglini»).
Panico dell’ultimo momento: “ma ci siamo dimenticati di…, ma dovevamo chiederlo anche a…, ma ora ci rimarranno male…”.
Era da aspettarselo, è normale quando si fanno lavori di questo tipo! Ma, come si sa, ad un certo punto bisogna chiudere e andare in stampa. Per questo, anche qui fin da adesso, chiediamo scusa se qualcuno non è stato citato e lo meritava, chiediamo scusa di eventuali errori e dimenticanze.
Ringraziamo quanti hanno inviato del materiale e coloro che hanno lavorato per la redazione finale.
Certamente la storia continua e, nel caso, potremmo anche pensare ad un… volume 2!
Don Carlo e Don Federico
