III Domenica d’Avvento

Chissà che non diventi un appuntamento fisso questo, della presentazione di piccoli ritagli degli incontri sul Vangelo del Martedì sera. Questa volta ci introduce alla prima lettura la nostra Silvia Sulis che a proposito di Is 61, 1-2.10-11 ci ha fatto notare come “Quel Signore che Isaia presenta è Gesù, il Redentore promesso. Non è un caso che Isaia si esprima in prima persona. La cosa è voluta proprio per sottolineare come Colui che è investito dello Spirito del Signore coincida pienamente con la nostra Salvezza. In queste brevi righe si dice di Lui che è anzitutto portatore di un annuncio e quell’aggettivo “lieto” spicca perché ne qualifica la sostanza. C’è poi un’altra attenzione che va data ai destinatari. Si tratta dei “miseri”, quelli delle periferie esistenziali che non solo non hanno niente, ma non contano niente (come oggi). I molti che hanno il cuore ferito e piagato dal non-amore o dall’amore sbagliato. A tutti questi ultimi viene detto che sta per venire una grande gioia, come un Giubileo ricco di Grazia. Ognuno dovrà essere pronto a ricevere questa venuta come ha fatto il cuore splendido di Maria che ha accettato tutto dal Signore.  Il rapporto Dio-uomo ritorna ad essere un’alleanza d’amore. Il Signore desidera celebrare con il suo popolo un matrimonio che non s’infrangerà più.