Riflessioni emerse durante l’ultimo incontro tra catechisti

riflessione personale

Come da calendario, nel pomeriggio di domenica 23 u.s., si è tenuta , presso il seminario di S. Caterina, una riunione alla quale hanno partecipato i catechisti impegnati in seno alla nostra comunità parrocchiale.

Obiettivo dell’incontro era quello di suscitare una riflessione che interpellasse nell’intimo ciascun catechista in merito al proprio cammino personale di crescita e di maturazione vocazionale  – attraverso un’auto-verifica, ovvero una  “ revisione di vita “  sia nel privato, sia in ambito parrocchiale –  per coglierne in modo più autentico motivazioni e significato.

L’incontro  – stimolato ed arricchito dalla catechesi e dall’esperienza di vita di fratel Lucio maturata come vocazione nel Movimento dei Focolari di Chiara Lubich –  prevedeva tre momenti fondamentali.

Un primo momento di verifica personale di ciascun catechista alla luce della propria esperienza di fede vissuta nell’intimità con Dio.

Un secondo come verifica di crescita nei rapporti interpersonali con i fratelli e con quanti si adoperano, in collaborazione con i catechisti (in particolare sacerdoti, animatori e famiglie), per una più adeguata trasmissione della fede.

Infine, un terzo breve momento di più stretto confronto tra quei catechisti appartenenti ad uno stesso gruppo di lavoro, a cui è seguita un’ ultimissima fase di ulteriore e più collettiva condivisione e di sintesi su quanto emerso dalle riflessioni scaturite nei singoli gruppi.

Molto brevemente, i catechisti presenti al ritiro hanno ribadito:

– La necessità di

a) ripetere occasioni d’incontro come quella appena vissuta con maggior puntualità e frequenza; poiché solo attraverso una sana condivisione di esperienze e modalità di lavoro diverse si garantisce la possibilità di poter apprendere gli uni dagli altri;

b) di un rapporto più assiduo e continuo  – compatibilmente con la nuova realtà di Unità Pastorale  – con i sacerdoti.

– L’esigenza di rinnovare sussidi e strumenti didattici, aggiornare linguaggi e strategie comunicative, affettive ed empatiche nel tentativo di programmare una più efficace e significativa azione di catechesi.  A tal proposito è stata sottolineata da più parti la quanto mai crescente difficoltà a stabilire autentiche relazioni di vicinanza e di collaborazione con le famiglie dei ragazzi.  Da qui  – come già ribadito –  la necessità di consolidare l’abitudine ad un confronto più diretto da parte di tutti i catechisti, per trovare modalità di approccio e di conoscenza con le famiglie efficaci, rispettose e garbate.