Catechisti convocati a confronto

Gruppo Catechisti

“Siamo arrivati da mille strade diverse, in mille modi diversi, in mille momenti diversi… ora siamo un unico cuore”!

È una realtà variegata, quella dei catechisti della comunità parrocchiale. Anche se nella componente “adulta” prevale (nettamente!) il sesso femminile, vi è nel complesso una ricchezza di doni che deriva dalla diversità di età, di esperienze, di inclinazioni, di approccio alle rinnovate sfide che sono insite nello svolgimento di questa particolarissima missione. E tutto questo si è potuto respirare nell’incontro di condivisione – del percorso fatto in questo anno 2016/2017 – che si è tenuto Lunedì 29 Maggio. Incontro che ha visto una cinquantina di partecipanti, dapprima riuniti nella messa celebrata da don Carlo e in un breve momento di adorazione eucaristica, poi impegnati in un giro di riflessioni in due sotto-gruppi, infine coinvolti in una sintesi finale e in una cena comunitaria.

Abbiamo invocato lo Spirito, lo Spirito di Cristo, lo Spirito dell’Amore, che solo può aiutarci a vedere chiara la mèta, ad “abitare” con consapevolezza il nostro tempo, a interagire in maniera positiva con ogni persona che incontriamo nel nostro cammino. Non ci siamo nascosti la complessità della realtà che viviamo, sia nei suoi aspetti generali, condizionati come siamo da un uso distorto delle tecnologie e dei media, sia nella specifica declinazione del nostro quartiere, dove la composizione della popolazione si caratterizza per una riduzione quantitativa, globalmente parlando, ma con una alta prevalenza di persone sole (e quindi di badanti), con una rilevante presenza di studenti fuori sede e nel complesso con un ridotto numero di famiglie giovani. Parallelamente si riscontrano maggiori difficoltà nel coinvolgimento dei ragazzi, “super-impegnati” e distratti da mille attività, come pure dei genitori, che spesso hanno vissuto solo marginalmente un’esperienza di parrocchia.

A noi comunque – ci siamo detti – viene chiesto di essere fedeli alla nostra vocazione, rinnovando la nostra risposta personale e costruendo giorno per giorno relazioni autentiche all’interno e all’esterno del gruppo dei catechisti. Solo così potremo rinnovare l’annuncio e la testimonianza, perché, come diceva Paolo VI: “il mondo ha bisogno di testimoni più che di maestri”. La capacità di accogliere, di ascoltare, di essere propositivi con uno stile di umiltà, di vivere esperienze di integrazione tra giovani e adulti e tra gruppi diversi, in un rapporto di fiducia e di corresponsabilità con i nostri due preti, sono le scelte coerenti, coinvolgenti, significative, in grado di annunciare a tutti il Vangelo della gioia.

In conclusione, è stato un buon incontro. La determinazione con cui è stato creato uno spazio nell’affollata agenda di fine anno dei singoli e della comunità è stata premiata, perché ancora una volta si è creato un movimento di convocazione, di confronto e di missione, che dà un nuovo slancio al nostro essere comunità in cammino. Ed abbiamo assaporato insieme la gioia di sentirsi parte viva di questo cammino. Certamente, come è stato sottolineato da Maristella, ci vuole tanta, tanta pazienza, insieme alla capacità di aspettare, perché ogni persona ha il proprio ritmo di crescita e i propri tempi di risposta. Per questo come catechisti siamo chiamati a vivere in maniera sempre più consapevole il nostro servizio e avremo proposte di formazione specifica che don Federico ha preannunciato per il prossimo anno, insieme a soste di preghiera, per attingere forza dallo Spirito.

Ci sono state anche in questa occasione delle inevitabili assenze, più che comprensibili pensando anche agli impegni di studio di alcuni giovani… (a questo proposito ricordiamoci comunque che lo Spirito la dice lunga anche in materia di chimica – lava, bagna, sana – e anche di fisica – piega, scalda, drizza…!). Per tutto è giusto dire il nostro grazie, per aver potuto vivere questo momento insieme. E un segno di grazia è l’annuncio che ci è stato dato lunedì sera, alla fine dell’incontro, della maternità di Sara. Un vero e proprio motivo di speranza per poter guardare con occhi nuovi al prossimo anno!

Giuseppe