In queste domeniche nella nostra Unità Pastorale e, possiamo dire, in quasi la totalità delle parrocchie italiane, celebriamo le Messe di Prima Comunione. Facciamo gli auguri a tutti i bambini e le bambine che si accostano per la prima volta all’Eucaristia e, insieme agli auguri, anche le nostre raccomandazioni che questo non sia solo un momento isolato, una bella festa, un momento di entusiasmo che va celebrato, non sappiamo se più per fede o per tradizione.
Detto in questo modo il momento delle prime Comunioni sembra un evento scontato, tanta esteriorità ma che non tocca il cuore. Questo è ciò che risalta a prima vista, ma se guardiamo un po’ più a fondo ci sono altri aspetti che hanno ben altro valore e significato che vanno oltre l’esteriorità.
Un aspetto da sottolineare è certamente l’entusiasmo e l’emozione dei ragazzi. Teniamo presente che le emozioni hanno un enorme valore per la formazione della personalità, che non si vive solo di gioco o di euforia ma anche di emozioni che toccano il profondo e che rimangono. L’incontro con Cristo, con l’amore vero e totale è molto più importante della festa, dei parenti, dei regali. Compito di noi adulti valorizzarlo e metterlo sempre in primo piano.
La Prima Comunione dei ragazzi: per alcuni genitori è l’occasione per ripensare ai valori che hanno nel profondo ma che spesso, per i più svariati motivi, non sono riusciti a vivere a pieno; li riscoprono e con convinzione fanno il proposito di voler riprendere gli impegni purtroppo spesso messi da parte. Di questo non si parla mai perché è molto personale, ma a noi preti capita spesso di trovarci davanti a situazioni del genere.
I catechisti: quanto impegno e quanto tempo hanno dedicato a questi ragazzi, per loro certamente è un traguardo averli accompagnati fino a questo importante momento. A loro un “grazie” grandissimo, da parte nostra e anche a nome di voi genitori. Bisognerebbe riflettere molto quanto sono importanti i catechisti per la vita di una comunità cristiana, senza di loro la comunità sarebbe tanto più povera.
Dal momento che parliamo di Comunioni vogliamo pensare anche a quante persone avrebbero il desiderio di partecipare alla celebrazione domenicale e, per motivi di età o di salute, non hanno la possibilità di uscire di casa. Ci sono i Ministri Straordinari che portano la Comunione a quanti lo desiderano. Ogni domenica, quando tutti hanno ricevuto la Comunione, vediamo che qualcuno si avvicina all’altare e riceve dal sacerdote l’Ostia consacrata in una piccola teca. Genitori e catechisti fate notare questo fatto ai ragazzi, ricordate loro che ci sono tante persone che avrebbero il desiderio di partecipare alla Celebrazione Eucaristica ma non ne hanno la possibilità, invitateli a pensare quale dono hanno ricevuto e come dovrebbero valorizzarlo.
Anche a tutti i Ministri Straordinari dobbiamo dire il nostro “grazie”, un grazie grandissimo perché donano un po’ del loro tempo a quanti sono costretti a rimanere fermi in casa, ma forse il tempo donato è poca cosa se pensiamo che si avvicinano a chi si trova nella sofferenza; questo si fa soltanto con il cuore, portare Cristo eucaristia significa dire loro che Cristo è sempre andato incontro a quelli che soffrono e nello stesso tempo che anche la comunità non si dimentica di loro.
Prime Comunioni e altro: non dimentichiamo che domenica 28 un gruppo dei nostri ragazzi riceverà la Cresima. Sono molto più grandi e con loro non parliamo di emozioni ma è un’età in cui si deve parlare di scelte e di impegno. Auguri davvero anche a loro!
don Carlo e don Federico