I gruppi biblici comunicano…

L’ AMORE COMINCIA DALL’ ASCOLTO

Oggi che ci troviamo nell’era delle grandi comunicazioni di massa, viviamo ormai sommersi dalle parole. Basti pensare che in molte case la TV accesa fa da costante sottofondo che inonda di parole la vita domestica. Oppure pensiamo anche alle nostre vite frenetiche spesso piene di comunicazioni frettolose al telefono, coi colleghi di lavoro, in famiglia e anche in comunità nella quale spesso siamo costretti a scambiarci tante informazioni in poco tempo. E così accade che i brevi momenti che abbiamo a disposizione per poter stare un po’ in comunione vengono subito riempiti di comunicazioni rapide e magari anche di parole pronunciate velocemente senz’avere il tempo di rifletterle.

La fretta nel parlarci rende le nostre relazioni sempre più frenetiche e, soprattutto ci sottrae la possibilità di stare ad ascoltarci, perché quando ci si parla frettolosamente non ci si ascolta davvero, in quanto ciascuno di noi finisce col concentrarsi non sulle cose che ascolta ma sulle cose che deve dire.

Eppure Giacomo scrive nella sua epistola: “Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare e lento a parlare”.

Ormai il tempo di Avvento è prossimo: tempo di attesa e di speranza, ma anche di ascolto e di riflessione; e la primissima parola a cui bisogna prestare ascolto è certamente la Parola del Signore. Non a caso l’imperativo sul quale si fonda la fede del popolo ebraico è l’appello che viene da Dio: “Ascolta Israele!”. Questo è l’appello che il Signore con insistenza ha rivolto al suo popolo attraverso Mosè e i profeti: “Ascoltate la mia voce…

La fede nel Dio vivente che si è rivelato nella storia comincia dall’ascolto della sua Parola, quella Parola che per noi cristiani si è poi fatta carne nella persona di Gesù Cristo, nel quale Dio è venuto a parlarci personalmente. E infatti l’Apostolo Paolo dirà poi: “Così la fede viene da ciò che si ascolta e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” (Rom 10,17).

La capacità di ascoltare è intrinseca alla capacità d’amare: ci può essere un ascolto senza amore ma non c’è amore senza ascolto. Il nostro amore per Dio comincia con l’ascoltare la sua Parola e, similmente, il nostro amore verso il prossimo non può che cominciare con l’imparare ad ascoltarlo.

Vogliamo allora affidarci al Signore affinché lo Spirito di Cristo venga ad insegnarci l’arte spirituale dell’ascolto; affinché possiamo imparare ad ascoltarci a vicenda sempre più a fondo e il nostro reciproco ascoltarci si traduca in condivisione e in una comunione d’intesa benedetta dal Signore.

Michele