Lo scorso mercoledì, 19 ottobre, nell’introduzione all’Assemblea dell’Unità Pastorale, il relatore Prof. Giulio Armani è partito dalla descrizione della piramide, della sfera e del poliedro. Sì, ma non si trattava di una lezione di geometria! Era la citazione delle immagini che Papa Francesco in più di un’occasione ha adottato per descrivere la Chiesa. Superando il modello piramidale, di una Chiesa ingessata in ruoli gerarchici, distinti e distanti; come pure quello della sfera, figura geometrica perfetta, in cui ogni punto è equidistante dal centro, ma dove la caratteristica è quella dell’uniformità. Puntando invece sulla figura del poliedro, un solido formato e delimitato da un certo numero di facce poligonali piane. Nell’utilizzo che ne fa il Papa, il poliedro è il modello che riflette la confluenza di tutte le parzialità, che in esso mantengono la loro originalità. Unità nella diversità.
La Chiesa come comunità convocata, in cui ciascuno porta le proprie caratteristiche, i propri carismi, con al centro Cristo (Luce delle Genti), l’annuncio del Vangelo, il germe dell’unità di tutti gli uomini.
Con queste premesse il Prof. Giulio Armani, Vicedirettore del Centro pastorale per il culto e la santificazione della Diocesi di Pisa, a lungo Insegnante di Religione in vari Istituti del nostro territorio, ha svolto il tema assegnato “La corresponsabilità laicale, cuore del cammino sinodale”. Avendo nella testa e nel cuore un’idea di Chiesa che è Popolo di Dio, in cui la “gerarchia” è al servizio di tutta la comunità.
Da qui nasce il ruolo essenziale di ogni membro, di ogni appartenente alla Chiesa. Ogni battezzato ha il proprio ruolo. Nessuno può essere messo da parte. Il laico non è quindi un semplice collaboratore, ma è corresponsabile del cammino della comunità, nella comunione, nella testimonianza, nella missione. Si è parlato anche, a conferma di un processo in atto di ridefinizione delle relazioni tra i vari membri, di “circolarità” nell’ascolto reciproco e nei rapporti tra i laici e i ministri ordinati (vescovi, preti, diaconi).
In questo contesto si colloca la riflessione sul contributo che i laici sono chiamati a dare alla costituzione del Consiglio dell’Unità Pastorale. Radicati in un legame profondo con Gesù Cristo, capaci di ascoltare, ricercare, studiare, fare proposte per l’iniziativa dell’intera comunità parrocchiale. Con il coraggio di portare ciascuno il proprio contributo originale. Se è vero che abbiamo appuntato la nostra attenzione sull’immagine del poliedro, in cui tutte le facce hanno la stessa dimensione, è altrettanto vero che in questa figura ogni faccia è diversa, è originale, perché ognuna mantiene il proprio orientamento e la propria sfumatura di colore.
Giulio Armani ha concluso la propria presentazione richiamando il punto centrale di ogni itinerario di Chiesa: la celebrazione Eucaristica, fonte e culmine dell’esperienza di fede, di preghiera, di vita della comunità.
Non sono mancati, dopo i ringraziamenti per il contributo veramente stimolante e ricco di spunti, sottolineature e riflessioni da parte degli intervenuti, che hanno orientato il confronto sulla attualità e sulla effettiva capacità di riscoprire la gioia del Vangelo dentro le vicende di ogni giorno. La testimonianza nel lavoro. L’incontro con gli altri mondi. La sfida del cambiamento. L’unicità di ogni percorso familiare. La maturazione del laico. La dialettica in ambienti diversi. L’interazione tra parroco e comunità nelle vicende e nelle storie del territorio. Sono le domande e le provocazioni emerse, che vengono consegnate a ciascuno perché possano essere sviluppate nella nostra specifica realtà.
La parte finale dell’Assemblea è stata dedicata a un breve richiamo dei principi dello Statuto del Consiglio e all’illustrazione dei vari passaggi che ci condurranno ad esprimere il nostro voto per eleggerne i componenti. Tutte le date sono già state riportate sul Foglio Incontri della scorsa settimana. Il primo di questi appuntamenti (la prima domenica del mese di novembre) consisterà nella possibile indicazione, da parte di ciascuno, di nominativi di persone in cui crediamo di poter rilevare caratteristiche idonee a svolgere un servizio di questo tipo. Una sorta di “primarie” attraverso le quali verranno poi definite le liste vere e proprie, che saranno lo strumento per l’espressione di voto. Avremo modo di ricordare cammin facendo le tappe che scandiscono questo processo elettorale.
Ma fin da ora l’invito rivolto a tutti è a meditare, riflettere, pregare, per poter compiere insieme scelte sagge e lungimiranti.
Giuseppe Meucci