5 Marzo: Domenica dell’Accoglienza
Domenica scorsa la nostra comunità ha mosso i suoi primi passi della Quaresima 2017 riflettendo sul tema dell’accoglienza. In questo cammino di preparazione alla Pasqua ci lasciamo guidare dalla Celebrazione Eucaristica che inizia proprio con i riti di accoglienza: non solo quelli dei saluti appena si entra in chiesa, ma anche il saluto liturgico che il celebrante rivolge all’assemblea all’inizio della Messa. Ebbene, l’Eucaristia è, secondo il Concilio Vaticano II, il punto di arrivo e d’inizio di tutta la vita cristiana. L’accoglienza, pertanto, non è solo nella Liturgia Eucaristica, ma, in qualche modo nasce da essa e cerca di essere vissuta nella quotidianità.
La nostra comunità si impegna a vivere l’accoglienza soprattutto nella Mensa serale e nel Doposcuola. A Mensa, ogni sera, da Ottobre a Maggio, serviamo una trentina di pasti per persone indigenti.
Ma non ci limitiamo a dare da mangiare, ciò che cerchiamo di offrire è anche un luogo accogliente e un sorriso. E accogliamo non solo a mensa, ma anche al Doposcuola, dove un gruppo di volontari si mette a disposizione delle famiglie per aiutare i loro figli nei compiti scolastici.
L’accoglienza è per tutti: extracomunitari e non. Insieme cerchiamo di aiutarci e riconoscere gli uni negli altri il volto di Gesù.
12 Marzo: Domenica del Perdono
Nella Messa, dopo i riti di accoglienza, c’è sempre il momento dell’atto penitenziale. Una bella occasione per fare verità nella nostra vita e per dirci come tutti possiamo sbagliare.
Ecco, alcuni della nostra comunità svolgono servizio di volontariato in carcere, laddove ci sono persone che hanno commesso degli errori. Cercano di aiutarli distribuendo vestiti e oggetti di cui hanno bisogno ma, ciò che conta, è che questi volontari s’impegnano ad astenersi dal giudizio. Spesso è facile giudicare, soprattutto quando si tratta di persone che scontano pene in carcere. Eppure, nessuno di noi può conoscere a fondo la verità della vita di questi fratelli e sorelle, se non Dio solo che, in Gesù, ci chiede di non giudicare.
Ecco, il perdono è un cammino, non è un atto puntale. E forse, anche nella nostra vita, il primo passo di questo cammino è non giudicare.
In quest’anno che la nostra Diocesi dedica all’annuncio, vogliamo annunciare che nella Messa possiamo trovare la forza di astenersi dal giudizio e, chissà, di perdonare.