Il ritiro di Quaresima, quest’anno, ci ha fatto vivere una nuova esperienza: per la prima volta era per tutto il vicariato e non solo per la nostra unità pastorale e questo è stato un bel richiamo a vivere la chiesa non come qualcosa di intimo e privato, ma in maniera sempre più aperta, nella coscienza che siamo una cosa sola.
Il tema dell’incontro; “Cristo è la nostra pace” La Quaresima, cammino verso la pace, faceva già venire i brividi, in un momento in cui una feroce e assurda guerra di cui tutti sono a conoscenza e tante altre guerre meno note fanno sembrare la pace un desiderio irrealizzabile.
Ma padre Saverio Cannistrà, il relatore, ci ha richiamato immediatamente e con grande efficacia al vero senso della pace con una riflessione profonda, intensa, in cui ha letto e commentato alcuni brani della Bibbia, invitandoci a riprenderli con calma.
Noi desideriamo sottolineare, in maniera molto sintetica, i concetti che ci hanno colpito di più in quella relazione:
- La pace non è quieto vivere, richiede impegno, pazienza…
- Pace fa binomio con amore
- La vera pace è quella che ci dà Cristo e noi possiamo viverla con l’aiuto dello Spirito Santo.
- Si possono cercare cinque buoni motivi per vivere, ma anche cinque buoni motivi per morire.
Sono seguiti momenti di silenzio e riflessione personale e poi l’incontro nei gruppi, creati in modo casuale proprio per dare la possibilità di un confronto tra persone che vivono realtà parrocchiali diverse, un incontro che abbiamo vissuto tutti con partecipazione ed emozione e che ci ha sicuramente arricchiti.
Noi siamo tornati a casa con due grandi desideri: il primo è che un momento come quello che abbiamo vissuto domenica si svolga in un arco di tempo più lungo per permettere una meditazione personale e uno scambio con maggior respiro.
Il secondo è che questi incontri, nella nostra unità pastorale o con tutto il vicariato, siano più frequenti e più frequentati… ci piace sognare che non esista una sala capace di contenerci tutti. Sarebbe bello, importante, costruttivo, soprattutto dopo le limitazioni della pandemia, avere tante occasioni di incontro, di confronto, di crescita.
Mariangela e Antonio