Una Chiesa in Ascolto

La comunità cristiana che vive a Porta a Lucca – I Passi – Gagno sta vivendo un tempo di rinnovamento, mettendosi in ascolto delle domande e dei desideri di ogni persona che vive in questo territorio.

Sollecitati e guidati dallo Spirito, siamo tutti coinvolti in questo progetto, da realizzare con modalità condivise, ma differenziate in base ai molteplici contesti e alle diverse situazioni di vita.

In questa avventura non ci sono comparse: tutti siamo chiamati a portare il proprio apporto in questo percorso alla ricerca del bene, una staffetta in cui il testimone è affidato a ciascuno. Non ci sono confini geografici, culturali, esistenziali, personali.

“Ma che novità sarebbe mai questa? La chiesa, per sua natura, non è già chiamata a stare in ascolto?“… potrebbe essere un commento, tra i più immediati. Vero, ma ci sono momenti in cui è quanto mai opportuno rimettere a fuoco il senso vero di un’esperienza di chiesa, inserita in questo specifico territorio.

E questo, per varie ragioni, sembra il tempo giusto: stiamo faticosamente uscendo (se tutti facciamo la nostra parte) dalla fase pandemica più impegnativa; nel periodo appena trascorso abbiamo intrapreso la sfida della costruzione dell’Unità Pastorale S.Stefano – Immacolata – S.Pio X; tutta la chiesa, non solo in Italia, è invitata a vivere una esperienza di cammino insieme (= sinodo).

Del resto l’esperienza dell’ascolto è un desiderio e un’esigenza avvertita da tutti. Quante volte, nelle più varie situazioni, ci lamentiamo di non essere ascoltati! E se diciamo che la chiesa sta in ascolto, non parliamo di qualcun altro. Si tratta di me, di te, di noi, di loro, di tutti. La chiesa, la comunità delle persone che hanno avuto un incontro con Gesù, di  coloro che in maniera consapevole o nascosta sono alla ricerca della felicità, del vero tesoro per cui vale la pena di vivere, ha confini molto vasti, soprattutto non ha frontiere da difendere.

L’obiettivo non è quello di fare proselitismo, di contare quelli che vanno alla messa… La mèta che ci proponiamo è quella di scoprire i valori che sono dentro ciascuno, quelle realtà di bene che in maniera nascosta sono già presenti nella nostra vita, per far germogliare dei frutti nuovi, delle realtà nuove di condivisione, di accoglienza, di solidarietà, a tutti i livelli. Contrastando alcuni tratti della cultura in cui siamo immersi, che ci parla di divisioni, di emarginazione, di arrivismo.

Ecco allora che questa proposta è un invito a mettersi in gioco, cominciando ad ascoltare le domande che sorgono dal nostro cuore, a condividerle, ad affrontarle insieme ad altri compagni di viaggio, a confrontarle con l’annuncio di gioia che viene dal Vangelo di Gesù.

Per partire pensiamo di offrire dei momenti di incontro generale, nei quali ascoltare gli stimoli, le provocazioni di qualche fratello o sorella maggiore, a cui far seguire la possibilità di un approfondimento e di un confronto in piccoli gruppi… ma l’idea che sta al fondo di questo progetto è che lo sviluppo del cammino è comunque affidato ai contributi, ai suggerimenti, alle proposte di viaggio di ciascuno, nessuno escluso.

Può essere un’idea vaga? Sono solo discorsi? Sicuramente coinvolgerci tutti in un percorso di questo tipo può essere faticoso, in parte spiazzante, e richiede ad ognuno di mettersi in gioco, in discussione e rinunciare alle proprie idee preconcette… Ma può produrre risultati a prima vista inimmaginabili. In una parola, può essere un sogno che trova alla fine una sua concretizzazione positiva.

Giuseppe Meucci