Il sinodo: che cos’è? Un’occasione di rinnovamento per la Chiesa!
Ma… Quando, Dove, Come, Perché?
Ci siamo fatti domande. Abbiamo cercato risposte.
E in questa ricerca venerdì 4 febbraio, in un primo incontro di approccio alla proposta di un cammino sinodale, siamo stati guidati da don Emanuele Morelli, referente diocesano per il sinodo.
Sul fatto che ci sia l’urgenza di mettersi in ascolto dei segnali che si creano nelle interazioni chiesa-mondo, nell’incrocio tra l’annuncio del Vangelo e la storia delle persone, ci sono pochi dubbi.
[Su questo Foglio, in un “angolo” a parte, possiamo trovare le indicazioni per i prossimi appuntamenti.]
Ma come rispondere alla domanda: “Sinodo… CHI?”.
Chi ha lanciato il percorso del sinodo? Qui la risposta è chiara: Papa Francesco, che invita tutta la chiesa a camminare alla sequela di Gesù sulle strade del mondo.
Meno facile dare risposta alle altre domande. Chi sono gli interessati al cammino sinodale? Chi sono i partecipanti? Meglio. Chi sono gli attori, i protagonisti, che sono chiamati a dare testa, cuore e gambe a questo cammino?
Per rispondere possiamo partire da un’espressione di Papa Francesco di alcuni anni fa, che riguarda l’attualizzazione del sinodo.
Tradizionalmente, quando si pensa alla chiesa, ci si immagina come una piramide, con un vertice – costituito dalla gerarchia, cioè dal Papa e dai Vescovi -; un corpo intermedio – formato dai sacerdoti, dalle religiose e dai religiosi -; una base più larga, che rappresenta la gente. Non è esattamente questa la rappresentazione della chiesa secondo il Concilio, che parla di “popolo di Dio”. E Papa Francesco, in una frase pronunciata il 17 ottobre 2015, intende mostrare in maniera plastica questo “rovesciamento” di prospettiva.
Gesù ha costituito la Chiesa ponendo al suo vertice il Collegio apostolico, nel quale l’apostolo Pietro è la “roccia”, colui che deve “confermare” i fratelli nella fede. Ma in questa Chiesa, come in una piramide capovolta, il vertice si trova al di sotto della base. Per questo coloro che esercitano l’autorità si chiamano “ministri”: perché, secondo il significato originario della parola, sono i più piccoli tra tutti.
Ecco la risposta alla domanda: CHI? Il sinodo è un cammino che parte dalla base, a cui sono chiamati a partecipare tutti, a partire dai più piccoli.
E quindi? Una nuova stagione si può aprire per la chiesa. E’ vero.
Ma a cambiare deve essere il cuore.
Giuseppe Meucci