Abbiamo celebrato da poco la Pasqua e davanti a noi abbiamo un periodo ricco di significato e con importanti festività: la Pentecoste, la SS.ma Trinità, il Corpus Domini. Non parliamo di calendario liturgico ma vogliamo ricordare che, oltre l’importanza che tutto questo ha per noi cristiani, ciò interessa tanti nostri ragazzi e giovani, le loro famiglie e di riflesso anche noi. Prime Comunioni e Cresime. Questi appuntamenti sono troppo belli per lasciarli passare senza soffermarci a contemplarli e senza cogliere l’occasione per riflettere.
Le nostre feste: per noi cristiani sono momenti per ricordare che Dio ci ama e per ricordare ogni aspetto del suo amore. I Sacramenti: nostro Signore li ha voluti perché in certi momenti della nostra vita sentissimo direttamente che questo amore è rivolto verso ognuno di noi: “proprio per me, proprio in questo momento della mia vita”.
Feste, Culto, Celebrazioni, Liturgia, Riti… tutte parole che usiamo spesso ma forse senza coglierne l’importanza. Teniamo presente che nel tempo tutti questi riti sono stati completati e arricchiti con segni, simboli, cerimonie, canti, ecc… fino a diventare rituali molto belli. E forse proprio qui sta il rischio, rischio che corriamo tutti, soprattutto oggi, che non solo andiamo sempre di fretta, ma soprattutto perché siamo pieni di cose, di messaggi, di stimoli, di suggestioni, di appuntamenti a cui pensare.
E la capacità di riflettere, di pensare, di cogliere il significato della festa? Soprattutto della festa cristiana? Per questo è necessario fermarsi, cercare; è necessario l’ascolto, il silenzio. E forse sta proprio qui il problema: nell’enorme differenza tra il modo in cui viviamo oggi e quello che richiede la Liturgia cristiana. Per noi è spontanea una presenza fugace, magari soffermandoci a contemplare la bellezza di un rito, di una chiesa, di un canto, ma tutto questo ci tocca solo esteriormente, non tocca il nostro pensiero, il nostro sentimento.
Dopo tutte queste considerazioni torniamo alla Messa di Prima Comunione e alla Cresima. Sono momenti importanti e significativi. Interessano alcuni bambini/e e giovani e le loro famiglie, ma dovrebbero essere anche una “provocazione” per tutti noi.
La Prima comunione ci ricorda che il Signore Gesù ha voluto essere il nostro pane, il nostro nutrimento perché possiamo vivere secondo il suo spirito, perché possiamo avere la sua forza per amare e per compiere opere di bene. Siamo troppo deboli? La nostra natura non è capace? Proprio per questo abbiamo bisogno di Cristo, della sua forza, per essere capaci di seguirlo sulla strada che lui ci ha indicato.
La Cresima: chiamati ad una scelta, a prendere coscienza dei propri impegni di cristiani, ad assumere le proprie responsabilità… i nostri giovani saranno capaci di tutto questo? Noi diciamo loro che questo è un primo passo verso la maturità umana e cristiana e quindi è un passo importante da fare con serietà e coscienza, che non è un punto di arrivo ma una partenza.
E noi adulti? Dovremmo sempre guardare a questi momenti con la consapevolezza non di chi li guarda dall’esterno ma di chi vuol cogliere l’occasione per un momento di riflessione, di esame di coscienza; per ripensare che Dio ama sempre anche noi e nel suo amore sempre ci guida sulla strada del bene.
Don Carlo e don Federico