C’era una volta, e ancora c’è, in Via Torino numero 6, una “nave… temporale”, un veicolo che permette di viaggiare nel tempo, attraversando le varie età della vita, proiettati verso il futuro e avendo come mèta un porto sicuro.
Questo vascello, classificato in codice RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale), è denominato “Casa Mimosa”.
Molte persone sanno dove si trova, e magari ci transitano vicino, passando distrattamente davanti alla scaletta di salita a bordo, ma pochi sono quelli che si lasciano vincere dalla curiosità di attraversare il varco di accesso, per visitare questa particolare struttura e i passeggeri che vi si trovano.
Sabato 27 Maggio un gruppo di ardimentosi ha fatto visita agli ospiti della RSA: una decina tra ragazze e ragazzi della comunità parrocchiale, in codice AIC (Adolescenti In Crescita), della prima e della seconda leva, si sono spinti sul ponte di comando insieme ai loro istruttori (catechisti).
Ed è stata festa!
Perché i viaggiatori della RSA (una trentina di persone, per lo più donne, per lo più anziane, anzi molto anziane) hanno accolto i visitatori con gioia, con il desiderio di parlare, di passare un po’ di tempo in compagnia, con la voglia di rompere la monotonia che rischia di scandire le giornate di tutti.
Sì perché… anche se l’equipaggio della RSA svolge al meglio i suoi compiti; anche se ci sono iniziative di animazione per rallegrare le lunghe giornate della crociera; anche se ci sono visite, sporadiche o periodiche, da parte di familiari e volontari… il tempo è una dimensione infinita e spesso c’è il rischio della noia, di lasciarsi andare, e di perdere appunto il senso del tempo…
E allora, dicevamo, Sabato pomeriggio è stata una bella festa!
Tra sorrisi, battute, canti, balli il tempo di due ore è volato in un battibaleno. Si può dire che è stato il nostro modo di attualizzare in maniera giocosa l’inno “Occidentali’s Karma”.
Una frase ricorrente, che abbiamo raccolto da più di una partecipante, è stata: “come è bella la gioventù!”. Frase che, mentre ricorda molto da vicino il verso del Magnifico: “quant’è bella giovinezza”, dal modo con cui veniva espressa non significava solo un apprezzamento nei confronti delle ragazze e dei ragazzi che ballavano e cantavano, regalando vivacità e allegria a questo incontro, ma sapeva tanto di un ricordo struggente e comunque piacevole degli anni della propria gioventù, trascorsa molti lustri prima…
Tra l’altro abbiamo avuto modo di festeggiare il compleanno di Imperia (90 anni) e di Pietro (56 anni), in attesa di spegnere, il prossimo mese di settembre, 100 candeline insieme a Derna!
Allora… arrivederci, a presto, perché resta vivo dentro di noi il desiderio di fare un’altra tappa su questa nave da crociera molto particolare, insieme con i simpatici viaggiatori, con cui abbiamo condiviso con semplicità un pezzo di vita, rendendoci conto ancora una volta che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”! (At 20,35).
Facendoci reciprocamente l’invito: Tutti a bordo!
Giuseppe