La storia di Caprona in pillole

Nel 1980, dopo una lunga ricerca,  la Parrocchia di S. Stefano acquistò come Casa della Comunità la Casa di Caprona (cosiddetta “di Caprona”, anche se è ubicata nel territorio del Comune di S. Giuliano Terme, frazione di Campo, Via G. Toniolo, 250, località Mezzaluna, in golena d’Arno, di fatto non lontana dalla Pieve di S. Giulia…).

La struttura, collocata in una posizione incantevole sull’ansa dell’Arno ma in condizioni… precarie, fu resa agibile con notevole impegno e altrettanto entusiasmo.

Due le finalità di utilizzo:

1) disporre di una struttura per offrire alle varie realtà dei gruppi della comunità un ambiente per la catechesi, per la formazione, per riunioni di preghiera, per proporre iniziative di gioco, per condividere momenti di festa.

2) realizzare una prima accoglienza per persone e famiglie in difficoltà, da ospitare in maniera temporanea nei mini-appartamenti ricavati in una parte del primo piano.

Negli anni la casa ha permesso – anche se a fasi alterne – la realizzazione di questi due obiettivi, ed è stata un’espressione di punta della vita della Comunità di S. Stefano.

Nell’agosto/settembre 2011 si è avuta l’occupazione dell’intera struttura da parte di un gruppo di famiglie rom che vivevano una fase di emergenza abitativa.

Di conseguenza, dal 2011 la comunità è stata costretta a rinunciare all’utilizzo della casa.

Per superare questa situazione di stallo si è aperto un ampio confronto tra vari soggetti e vi è stato il coinvolgimento del Comune di S. Giuliano Terme, della Società della Salute, della Regione Toscana, con la partecipazione ad un bando della Comunità Europea per la ristrutturazione di una parte dell’edificio. Attraverso una convenzione, gli appartamenti ricavati al primo piano vengono ora gestiti dalla Società della Salute e assegnati a 3 nuclei familiari rom, attraverso una idonea selezione.

Il punto di svolta si è avuto il 5 agosto 2016, con l’assegnazione degli appartamenti al primo piano e la liberazione delle altre parti della struttura e delle pertinenze.

Il resto è storia recente. Nell’ultimo anno, in parte attraverso l’intervento di imprese per i lavori di muratura e impiantistica, ma soprattutto con l’impegno encomiabile di alcuni volontari della parrocchia, i vari ambienti a piano terra, come pure gli spazi esterni, hanno via via riacquistato le caratteristiche idonee per poter ospitare attività e incontri della parrocchia.

Dunque ora Caprona può ricominciare a vivere come Casa della Comunità!