Otto settimane di benedizioni sono trascorse in un attimo! E siamo già a Pasqua! Ancora una volta ci rendiamo conto della preziosità di questo appuntamento. Certo, vorremmo poter stare di più a parlare con le famiglie, ma intanto pensiamo che incontrarsi nelle proprie case voglia dire aprire alla possibilità di conoscersi meglio, di poter curare maggiormente le relazioni, di stabilire comunque un contatto.
In queste otto settimane abbiamo incontrato tante famiglie, tanti studenti, e… tanti «Bed and Breakfast»!
Se dovessimo dare una stima, potremmo dire che il 50% delle persone hanno aperto la porta. Gli altri o erano assenti o hanno rifiutato l’incontro. Qualche volta – cosa molto bella – è capitato che la persona non fosse interessata alla benedizione, ma abbia comunque accolto e desiderato, come noi, scambiare due parole.
Quest’anno abbiamo incontrato le famiglie che abitano nel territorio de «I Passi» e di «Gagno». Abbiamo avuto modo di toccare con mano la bellezza di tante famiglie e la simpatia di tanti studenti. Ci sono tante potenzialità nel nostro territorio, ma anche tante fatiche e tante povertà. La questione, però, secondo noi, non è tanto nel «distribuire servizi», ma nel crescere nella relazione, nel fare rete, squadra, non solo tra noi ma anche con le istituzioni civili.
Ci permettiamo una segnalazione: sono tante le famiglie – soprattutto de I Passi – preoccupate per la questione del passaggio a livello! Impensierisce tanto la situazione, soprattutto pensando agli anziani! Che cosa potrebbe accadere in caso di una persona che presenti una patologia grave e urgente e l’ambulanza resta bloccata al di là dei binari?
Per quanto ci è possibile, da parte nostra, siamo disponibili a fare la nostra parte in tale questione che riguarda davvero tutti noi!
Mentre ringraziamo tutti e tutte per l’esperienza vissuta, concludiamo con una evangelica inquietudine: tutti coloro che hanno rifiutato l’incontro! Ebbene, è soprattutto a loro che è rivolto il nostro pensiero e, ancora di più il nostro cuore! «Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena» (1Gv 1,1-4). Questo ci dice la Prima Lettera di Giovanni: chiediamo al Signore di essere testimoni della gioia di aver incontrato il Signore, perché questa nostra gioia possa essere contagiosa e tante altre persone possano essere in comunione con noi – e noi con loro! – e la gioia di tutti sia davvero piena!
Don Federico e Don Carlo
