Grazie. Quanta “Ricchezza!”

L’estate, finalmente sembra che stia davvero partendo. Quest’anno si è fatta desiderare; lo scorso anno invece era partita in anticipo e aveva continuato il suo cammino in maniera decisa e prepotente.

Tutto cambiato? Probabilmente non è cambiato proprio nulla, il tempo non lo decidiamo noi, grazie a Dio. Ve lo immaginate se qualcuno avesse il potere di cambiare il tempo?

Che cosa vogliamo dire con questo? Forse niente, o forse è l’invito a non guardare solo il cielo ma a guardare la terra, a non pensare a ciò che non dipende da noi ma a ciò che invece è in nostro potere, a quello che possiamo fare, costruire, migliorare.

Con l’arrivo dell’estate è il momento in cui, nella vita delle comunità, cambiano tante attività. Viene spontaneo guardare il passato, non possiamo farne a meno, ma il nostro bilancio non è guardare se siamo in attivo o in passivo, non per fare l’elenco di tutte le cose belle, per dire quanto siamo stati bravi e neppure per tutti gli errori o per quello che dovevamo fare e non è stato fatto, per lamentarci e cercare le cause o i colpevoli dei fallimenti.

Guardando indietro ovvio che ci viene in mente quello che abbiamo fatto ma soprattutto l’impegno e il lavoro che c’è stato; è importante pensare che dietro a tutto ci sono le persone con le loro qualità, la loro buona volontà, con la capacità di stare insieme, di mettere insieme le proprie ricchezze perché gli altri possano avere, trovare, incontrarsi, gioire.

Il nostro Papa ci aveva detto che le nostre comunità “devono essere come un ospedale da campo”: forse anche questo aspetto sta crescendo nella nostra Unità Pastorale, basta pensare quante persone vengono per presentare non solo i bisogni materiali ma anche per sfogarsi, trovare qualcuno che le ascolti, che dia un consiglio, per avere un punto di riferimento.

Se guardando i mesi passati possiamo dire che ci sono state tante attività, tanti bei momenti, tante belle proposte, è il momento di dire grazie a tutti coloro che hanno dato un po’ del loro tempo, che hanno lavorato e che hanno reso possibile tutto questo. E’ banale ripeterlo ma tutto quanto è frutto del lavoro delle persone. A loro deve andare un grandissimo caloroso grazie da parte di tutti.

Tutto bene? Niente affatto. Tutto poteva essere fatto meglio, tutto poteva essere di più, certo, ma invece di guardare a quello che può essere stato negativo guardiamo al futuro.

Davanti abbiamo diversi appuntamenti “consolidati”, cioè attività già collaudate e che sappiamo da tutti apprezzate: campi solari, campi a Sommocolonia, incontri per i giovani, ecc… Stessa valutazione di sopra: lo sappiamo bene, tutto questo è possibile perché c’è sempre stata tanta collaborazione.

Di cosa c’è bisogno adesso? Prima di tutto di presenza, e poi di lavoro manuale: preparazione delle strutture, degli spazi, di pulizie, di cucina, ecc… Avremo abbastanza collaboratori perché tutto funzioni? Questa è la sfida attuale. E per il futuro ci sarà ancora questa disponibilità? A volte sembra di si ma a volte sembra che stia crescendo un modo di pensare piuttosto “pericoloso”, si sente dire: “per quel lavoro c’è Tizio… per l’altro c’è Caio”, cioè, si da per scontato che chi ha fatto bene un servizio lo faccia per sempre!!!! Deve essere sempre così? E’ il sistema migliore perché tutto funzioni sempre e bene? Nessuno si offenda se diciamo in maniera brutale: “tanto c’è chi lavora, che bisogno c’è che mi muova io?”.

Piace invece pensare che le persone pronte a dare la propria collaborazione saranno sempre di più. Sarà così? Ce le auguriamo.

Viene in mente un’immagine presa da un vecchio proverbio: “Se tutti tengono pulito davanti alla propria casa tutta la città sarà pulita”.

Sarà così? Se tutti daranno la propria collaborazione, la nostra Unità Pastorale sarà davvero ricca di tante attività, belle e rispondenti alle situazioni del momento e ai bisogni vecchi e nuovi delle persone.

don Carlo e don Federico