È iniziato il cammino dell’Avvento!

Con la scorsa Domenica ha preso il via il tempo liturgico dell’Avvento 2017. La liturgia non è una parentesi della nostra vita, ma è un contesto vitale importante nel quale l’uomo può incontrarsi con Dio. Il tempo liturgico dell’Avvento, pertanto, si presenta a noi come una preziosa occasione. Quante volte, infatti, siamo presi dalla frenesia della quotidianità, della routine, delle mille cose da incastrare nelle nostre giornate. Il rischio, in tutto questo, è quello di fare un sacco di cose perdendo di vista il nostro essere e, più precisamente, il nostro essere cristiani! Abbiamo bisogno di «ricaricare» le batterie della nostra fede, di gustare maggiormente i nostri momenti d’intimità con il Signore, di ritrovare il senso per cui facciamo così tante cose! Che occasione sprecata, allora, sarebbe quella di lasciare scorrere questo Avvento come se niente fosse!

Il colore liturgico del periodo che stiamo vivendo è il viola: è il colore dell’attesa; la liturgia fa uso del viola in Avvento (per esprimere l’attesa della venuta del Signore), in Quaresima (attesa del passaggio dalla morte alla vita) e nelle Esequie (attesa della nostra personale resurrezione). Non dimentichiamo che attendere è già vivere l’esperienza dell’incontro per il quale ci stiamo preparando. L’attesa non è un «tempo vuoto» ma è un tempo che forma, che ci cambia, che può farci diventare diversi.

La nostra comunità vivrà questo Avvento secondo il tema «Essere Chiesa… come Maria»: in ogni liturgia guarderemo alla Madre del Cielo come modello e immagine della Chiesa. L’Avvento, poi, si vive ogni giorno ed ecco la possibilità di impegnarci anche nelle diverse iniziative di carità, nella partecipazione ai gruppi di ascolto della Parola di Dio, ai momenti di preghiera più forti come l’Adorazione o il prossimo ritiro di Avvento.

Le occasioni non mancano e, soprattutto non mancano le persone: la comunità non è qualcosa di astratto, bensì è fatta di volti, di storie, di gente pronta ad accoglierci e ascoltarci. Valorizziamo al massimo, allora, la possibilità di vivere il Sacramento della Riconciliazione, di parlare un po’ della nostra vita con don Carlo o don Federico, di metterci a disposizione gli uni degli altri.

Chissà se a Natale potremmo gustare una felicità particolare che è quella che deriva dall’essersi aperti all’altro, dallo sperimentare l’accoglienza, dal vivere più in profondità la cosa che più ci realizza, ossia la relazione.

Siamo appena all’inizio dell’Avvento: non sprechiamo questa occasione, valorizziamola al meglio! Il Signore bussa alle porte della nostra vita per farci passare dalla logica del sopravvivere e del vivacchiare a quella di una vita vissuta in pienezza. Accogliamo l’invito che a suo tempo Giovanni Paolo II fece al mondo intero: «non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo»!

Buon cammino!

Don Carlo e Don Federico

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