Quale dignità? Quale speranza?
La cura…
È il titolo di un singolo di Franco Battiato (che non è superfluo riascoltare…)
È il tema che ha guidato il messaggio di Papa Francesco per la 54a Giornata mondiale della pace, celebrata il 1° gennaio 2021: “La cultura della cura come percorso di pace”.
È anche il senso sotteso alla frase di don Milani: «Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande “I CARE”. È il motto intraducibile dei giovani americani migliori: “me ne importa, mi sta a cuore”».
Quanto alla cura della persona malata, potremmo ricordare un’affermazione di Umberto Veronesi: «Bisogna puntare alla “medicina della persona”. Per curare qualcuno dobbiamo sapere chi è, che cosa pensa, che progetti ha, per che cosa gioisce e soffre».
E in merito alle congiunture della pratica clinica, in una recente bozza del Piano pandemico 2021-23 si afferma che il medico «agendo in scienza e coscienza, valuta caso per caso il bisogno clinico dei pazienti… e gli interventi da effettuare si basano sulle evidenze scientifiche e sono proporzionati alle condizioni cliniche dei pazienti, dei quali è tutelata la dignità e riconosciuta l’autonomia».
In ambito ecclesiale ci sono due recenti documenti sul tema proposto:
- Samaritanus Bonus. Lettera sulla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita. Della Congregazione per la Dottrina della Fede, 14 luglio 2020.
- Alla sera della vita. Riflessioni sulla fase terminale della vita terrena. Dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI, 11 novembre 2020.
Il tema è caldo. Nell’incontro programmato per Venerdì 26 febbraio p.v. la Dott.ssa Suor Costanza Galli ci aiuterà a entrare e a orientarci dentro questo quadro complesso. Forte della sua esperienza pluriennale alla guida dell’Hospice di Livorno e dal 2018 alla direzione delle cure palliative dell’Azienda USL Toscana nord ovest.
Su Zoom,
Venerdì 26 febbraio,
dalle 18.45 alle 20.00.
Giuseppe Meucci