Signore insegnaci a pregare!
Lunedì scorso, nel chiesino di San Lazzaro, si è svolto il secondo incontro dell’itinerario dal titolo “Profumo d’incenso”, organizzato dal Centro Diocesano Vocazioni coordinato da don Salvatore. Con una calda partecipazione di giovani e adulti, la serata è stata animata da don Fabio, della chiesa di Fiesole, con una bella riflessione su “pregare con i salmi”.
Al termine, mentre don Fabio stava per uscire, gli ho chiesto a bruciapelo:
«L’ha letto l’ultimo libro di don Severino Dianich [ndr “Troppo breve il mio secolo”]? … A un certo punto del libro don Severino ricorda le parole del prete di una piccola parrocchia di cristiani cattolici di rito latino vicino a Ramallah [ndr città palestinese in Cisgiordania], che confessa tutta la sua difficoltà nel proporre ai suoi fedeli la preghiera dei salmi. Alcuni di loro infatti erano stati costretti ad abbandonare casa e terre a causa dell’occupazione israeliana. Come avrebbero potuto cantare col Salmo 78: “Scacciò davanti a loro le genti… facendo abitare nelle loro tende le tribù d’Israele”? … Ecco, caro don Fabio, le chiedo: come possiamo conciliare la presenza nei salmi di contraddizioni come questa con la proposta di assumere il libro dei salmi come base per la nostra preghiera di tutti i giorni?».
Come può succedere in occasioni simili don Fabio, senza scomporsi, ha risposto rivolgendomi a sua volta una domanda:
«Mi dica lei: nel cuore dell’uomo ci sono tutti questi sentimenti, tutte queste realtà, anche tutte queste contraddizioni?»
E io, come dovevo rispondere?
«Beh, certo!»
E lui:
«Allora ci devono stare anche nella preghiera, e nella preghiera dei salmi!».
Questa risposta, del resto, era già contenuta nel filo conduttore del suo intervento in questa iniziativa di «motivazione alla preghiera», che ha già vissuto i primi appuntamenti nei due lunedì 27 novembre e 4 dicembre. La constatazione è che nella raccolta dei salmi, che sono centocinquanta preghiere poetiche che vanno a costituire uno dei libri della Bibbia, si ritrovano tutte le realtà della vita dell’uomo: il ringraziamento, la memoria, la supplica, il perdono, l’intercessione… Se pregare è stare di fronte a Dio in libertà, senza difese, i salmi rappresentano l’espressione di tutti i nostri sentimenti verso Dio. Non solo come preghiera personale: i salmi diventano preghiera dell’intera Chiesa, consegnata a tutti nella Liturgia delle Ore.
Ed ecco la sfida (il suggerimento…) che don Fabio ha lanciato a ciascuno di noi: imparare a pregare…pregando! Partendo dalla lettura, continuativa, costante, di tutti i Salmi, lasciando scorrere la Parola di Dio dentro il cuore, perché deve visitare tutto quello che c’è nella nostra vita. Se la preghiera del Salmo si impasta con la nostra vita, la nostra vita viene bagnata dall’Amore, trasfigurata nella vita di Dio. Nei Salmi possiamo riconoscere il nostro volto e, davanti, il volto di Dio, che accoglie tutta la nostra umanità, per abbracciarla, riempirla di luce e trasfigurarla.
«Che bellezza!» ha esclamato a più riprese don Fabio, modulando e accarezzando questo messaggio. Con un tono e una gestualità che talora mi hanno fatto pensare al Roberto Benigni di «La vita è bella».
E allora? L’appuntamento è per tutti alla prossima «puntata». Ah già! Un’ultima cosa: non dimentichiamoci che nel nostro Chiesino – dal Lunedì al Venerdì – la giornata inizia proprio alle 7.50 con la Liturgia delle Ore aperta a chiunque desideri partecipare!
Giuseppe Meucci