La liturgia cristiana ci accompagna a vivere il mistero di Cristo e il cammino della Chiesa con un percorso ben preciso e caratterizzato nei vari momenti dell’anno. Celebriamo, infatti, le varie feste e cerchiamo di caratterizzare in modo diverso certi periodi particolari, magari mettendo in evidenza un aspetto importante e richiamando il significato anche con alcuni segni.
Il tempo liturgico che non viene mai messo in evidenza e che non ha segni particolari è quello che chiamiamo “Tempo Ordinario”. È forse meno importante? Dire “ordinario”, sembra quasi dire “consueto, abituale”, e quindi di poco conto! È un rischio grosso e, diciamolo pure, un errore. Soffermiamoci un momento a riflettere e vedremo che l’obiettivo vero di questo periodo non è meno importante di quelli che chiamiamo “Tempi forti”.
Se pensiamo all’Avvento o al Natale o addirittura al Triduo Pasquale, il momento centrale di tutto l’anno liturgico, allora viene da dire che nel Tempo Ordinario non ha niente di particolare! Ma questo perché noi cerchiamo sempre le cose particolari, straordinarie, abbiamo bisogno della festa. Ma la vita quotidiana non è importante? Proprio qui è l’errore: nel cercare sempre lo straordinario mentre la vita quotidiana sembra banale, noiosa, poco appassionante. Anche nella liturgia ci succede la stessa cosa!
“Tempo Ordinario”: prima di tutto cerchiamo di tener presente che questo è il “tempo della Chiesa”, è il cammino che noi facciamo quotidianamente seguendo Cristo, la sua Parola, il suo esempio. Immaginiamo Gesù che camminava per le strade della Palestina, insieme ai suoi discepoli, che parlava con loro, che ascoltava e rispondeva alle loro domande; Gesù che incontrava persone con i loro dubbi, i loro problemi, le loro malattie; Gesù che continuamente si scontrava con quanti lo rifiutavano, lo contrastavano, volevano eliminarlo.
Ecco: siamo noi che camminiamo con Gesù, con i nostri dubbi, le nostre domande, le nostre fragilità; siamo noi che cerchiamo risposte, consolazione, aiuto, perdono. E questo sembra poco importante?
La Liturgia ci accompagna in questo cammino, la Parola che ci presenta ogni Domenica sono le Parole che gli evangelisti hanno voluto mettere per scritto perché le loro comunità sentissero quello che loro avevano ascoltato e vissuto e in queste Parole potessero trovare le risposte per tutte le domande della loro vita.
Queste considerazioni dovrebbero essere più che sufficienti per dirci che questo “Tempo Ordinario” è un tempo ricco, che merita di essere vissuto, partecipato, cercato perché questo è il tempo della vita e nella vita non sono importanti soltanto le feste. Lo stesso discorso vale anche come invito: alla Liturgia che la Chiesa ci propone dovremmo partecipare sempre, tutti, non solo per le feste più solenni.
Don Carlo e Don Federico