La scorsa settimana abbiamo presentato la situazione e le motivazioni per cui si rende indispensabile una riforma della gestione economica delle Parrocchie della nostra Unità Pastorale. Riprendiamo adesso il discorso: cercheremo di illustrare, nella maniera più esauriente possibile, le modifiche che abbiamo pensato.
La nuova impostazione
Abbiamo parlato con l’Arcivescovo della situazione e dei problemi che sono emersi in questi mesi; lui stesso ci ha suggerito di studiare un sistema che possa rispondere in maniera equa alle nuove problematiche.
Con don Federico e su consiglio di chi, esperto per capacità professionali, ci aiuta nella gestione economica, abbiamo pensato di modificare la struttura finanziaria dell’intera Unità Pastorale. Qui di seguito la configurazione che a noi è sembrata più adatta alla nuova situazione.
- Il primo passo è la formazione di un unico Consiglio per gli affari Economici che sarà composto dal Parroco, dal Vice Parroco e da due rappresentanti di ogni comunità,
- Per contenere le spese e consentire una più semplice gestione finanziaria pensiamo che sia opportuno avere un unico conto corrente, per l’intera Unità Pastorale, con la conseguente chiusura di quelli attualmente aperti alle singole Parrocchie
- Riteniamo anche fondamentale procedere a uniformare i sistemi contabili delle tre Parrocchie adeguandole a quella di S. Stefano, non perché questa sia migliore delle altre ma semplicemente perché, da anni, utilizza il sistema informatico SIPAnet, usato a livello nazionale.
Con questa soluzione è possibile mantenere separate le informazioni contabili di ogni Parrocchia e poter disporre contemporaneamente di una visione globale dell’intera Unità Pastorale, in quanto il sistema SIPAnet consente di mantenere divisi i bilanci economici delle singole Parrocchie e di avere anche un bilancio economico consolidato dell’intera Unità Pastorale.
Questa nuova impostazione ci consentirà anche di rivedere il sistema di imputazione contabile delle entrate e delle uscite ripartendole proporzionalmente fra le tre Parrocchie in base al numero degli abitanti, in particolare procederemo come segue:
ENTRATE
“Pro quota” = in proporzione al numero degli abitanti di una singola parrocchia
- Le offerte raccolte durante la celebrazione delle SS Messe con il popolo – pro quota –
- Le offerte raccolte in occasione dell’amministrazione di sacramenti – pro quota –
- Le offerte raccolte per le necessità della comunità (offerte programmate e/o per progetti approvati dai Consigli Parrocchiali) – pro quota –
- Le offerte date per le SS Messe celebrate secondo le intenzioni dei fedeli – rimangono nella disponibilità del Sacerdote celebrante che ne indicherà l’utilizzo –
- Le offerte occasionali – alle singole Parrocchie –
- Donazioni, eredità, legati – alle singole Parrocchie –
Tutto quanto sopra al netto di quanto da riconoscere alla Diocesi o ad altri Enti, es. Giornate con intenzioni particolari.
SPESE
- Tutte le spese sostenute per il culto, le attività pastorali, la catechesi nonché quelle relative agli immobili (manutenzione ordinaria e utenze) – pro quota –
- Le spese relative alla manutenzione straordinaria e gli eventuali investimenti (es: acquisti di immobili, terreni, mobili di esclusiva pertinenza di una parrocchia), restano in carico alla singola Parrocchia.
Comprendiamo benissimo che questo sistema potrà sembrare complesso e sorgeranno dubbi e incertezze. Non vogliamo che nessuno rimanga con delle perplessità senza risposta, se arriveranno domande e osservazioni, ci impegniamo a prenderle in considerazione e a rispondere sul prossimo numero.
Don Carlo e don Federico