Come già annunciato, il prossimo 25 Novembre, Michele riceverà l’Ordinazione Diaconale. Questo è un grande dono non solo per lui, ma anche per tutta la nostra Comunità. Vale la pena, allora, fermarsi a riflettere un po’ su questo.
Domanda: Che cos’è il Diaconato?
Risposta: Il Diaconato è il primo dei tre gradi del Sacramento dell’Ordine; il secondo grado dell’Ordine è il Presbiterato (Preti) e il terzo è l’Episcopato (Vescovi).
D.: Quindi se il Diaconato è Sacramento dell’Ordine, questo significa che Michele non sarà più laico?
R.: Esattamente! Con il Diaconato, Michele entrerà a far parte del Clero, insieme ai preti e ai vescovi.
D.: Ma Michele è sposato e ha anche due figlie!
R.: Il Diaconato è conferito sia a persone sposate, sia a persone non sposate. Potremmo dire che il diaconato «congela» lo stato in cui ti trovi: se sei sposato, ovviamente rimani tale, mentre se non lo sei, allora con il diaconato scegli per sempre il celibato.
D.: È la differenza che c’è tra i Diaconi permanenti e i Diaconi che – come Luca Baù – desiderano diventare sacerdoti?
R.: Si! Michele coltiverà due vocazioni: la prima rimane sempre quella alla famiglia, alla quale però si aggiunge quella del diaconato. Luca, invece, diventa diacono per poi diventare sacerdote.
D.: Ma il Diaconato da dove ha origine?
R.: Nel Rito di Ordinazione dei Diaconi si ricorda come nella Chiesa Primitiva si sentì il bisogno di persone che si dedicassero al servizio delle mense (la parola «diacono», infatti, significa «servitore»), cosicché gli Apostoli non trascurassero il servizio della Parola e dei Sacramenti (At 6,1-6). Così i diaconi nascono proprio per vivere una scelta di particolare consacrazione alla Carità: non ci dimentichiamo che nel gruppo dei primi diaconi descritto dal brano degli Atti degli Apostoli c’è anche Santo Stefano!
D.: Ma i diaconi possono anche amministrare alcuni Sacramenti?
R: Si! Il diacono può celebrare il Battesimo, il Matrimonio, il Rito delle Esequie e può benedire.
D.: Invece celebrare la Messa, confessare e amministrare l’Unzione degli Infermi?
R.: No! Questi sacramenti possono solo amministrarli i preti e i vescovi.
D.: Il Diacono ha vesti liturgiche particolari?
R.: Si! Il Diacono indossa la stola di traverso, anziché stesa come i sacerdoti e, inoltre, può indossare la dalmatica, ossia un abito liturgico simile alla casula del sacerdote, solo che la dalmatica ha le maniche, segno del fatto che il diacono è sempre pronto a servire.
D.: Il Diacono prende parte attiva durante la Messa?
R.: Si! Il Diacono legge il Vangelo dopo aver ricevuto la benedizione da parte del sacerdote; invita allo scambio di pace e scioglie l’assemblea alla fine della Messa. In caso di assenza del prete, il Diacono può anche presiedere la Liturgia della Parola: ossia una celebrazione liturgica nella quale ci sono solo le letture e la distribuzione della Comunione.
D: Abbiamo detto che il Diacono può benedire. Questo significa che Michele potrà aiutare don Carlo e don Federico durante la benedizione delle famiglie?
R.: Esattamente! Se Michele rimarrà nella nostra comunità, allora sarà un prezioso collaboratore anche per questo.
D.: Chi stabilisce se Michele rimarrà o meno?
R.: Il Diacono, così come il prete, durante l’Ordinazione promette al Vescovo la sua obbedienza. In tal modo è il Vescovo a dare a Michele l’incarico pastorale. Da parte nostra speriamo proprio che Michele possa rimanere!
D.: Certamente! Allora appuntamento per…
R.: DOMENICA 25 NOVEMBRE, alle 17.00, presso la Chiesa di S. Caterina!