“Angolo del Sinodo” (16)

IL CAMMINO SINODALE CONTINUA.

Nella Veglia di Pentecoste del 4 Giugno, che è stato un bel momento vissuto insieme nel Battistero e in Cattedrale, il nostro Arcivescovo ce lo ha confermato: nell’ “avventura” del Sinodo, in questa paziente opera di rinnovamento della Chiesa, siamo tutti protagonisti.

Non ci sono chiusure territoriali. Quanto finora raccolto nella prima fase dell’ascolto è stato presentato e consegnato nelle mani dell’Arcivescovo; ciò ha reso plasticamente evidente l’importanza dell’articolazione nei Vicariati (in numero di 9)… fino agli estremi confini della Diocesi!

Non ci sono esclusioni per fasce di età. Vedi profeta Gioele 3,1: «…effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni».

Non ci sono scadenze di tempo. Quanto è stato raccolto in questa fase di “ascolto con l’orecchio del cuore” è un tesoro che viene sottoposto ad una attenta analisi, ad una valutazione comunitaria, ad una riflessione guidata dallo Spirito, per individuare insieme i percorsi concreti per realizzare una nuova primavera della Chiesa. Stiamo procedendo sulla strada.

Ma intanto, in attesa dei prossimi appuntamenti comunitari, che facciamo? Nella Veglia di Pentecoste abbiamo pregato lo Spirito, chiedendo un cuore nuovo per essere testimoni credibili e la forza per vivere nel nostro quotidiano opere di amore. È una sfida lanciata a ciascuno di noi, con le indicazioni pratiche delle “opere di misericordia corporale” (vedi Mt 25,31-46) e delle “opere di misericordia spirituale” (vedi Catechismo Chiesa Cattolica, 2447).

Sperimentando la condivisione dei propri doni per il bene comune, faremo crescere la comunità cristiana e contribuiremo a renderla viva, portatrice di speranza, vicina ad ogni uomo. Capace di annunciare la gioia del Vangelo camminando per le strade del mondo.

Buon proseguimento. A presto.

Giuseppe Meucci