Giornata della Vita Consacrata

2 Febbraio: Festa della Presentazione di Gesù al Tempio

GIORNATA DELLA VITA RELIGIOSA E CONSACRATA

La preghiera e la gratitudine per le nostre Suore Immacolatine

 

Domenica 15 Gennaio siamo stati invitati dalle nostre Suore Immacolatine di Via Filzi a festeggiare il 150° anniversario di fondazione della loro famiglia religiosa.

È stato un momento particolarmente bello, che ci ha fatto ringraziare ancora una volta il Signore per il dono della vita religiosa e consacrata nella nostra Unità Pastorale.

Forse non tutti sanno che adesso in via Filzi ci sono una quindicina di Suore che pregano anche per noi e sono assistite dalla Superiora Sr. Josephine, Suora-Infermiera.

Le Suore Immacolatine sono state fondate dalla Madre Carolina Beltrami nata in Alessandria il 4 Agosto 1869.

Prima nata dei sedici figli della coppia, durante l’infanzia – come ci racconta il sito ufficiale delle Immacolatine – si trasferisce con la famiglia a Milano.

Dai genitori, ferventi cattolici della media borghesia, riceve la prima educazione cristiana.

Durante il periodo milanese frequenta l’Istituto delle suore Canossiane e si entusiasma della vita di oratorio. Alla scuola della zia impara a conoscere l’Immacolata che diverrà la sua Madonna.

Verso i dodici anni ritorna con i familiari in Alessandria. Qui incontra il Parroco della Cattedrale che le propone di occuparsi delle bimbe che si preparano alla Prima Comunione. Carolina ne è felice e comincia il suo apostolato dando buona prova. A contatto con queste bimbi si rende conto di quanto sia necessario avere un locale per trascorrervi il tempo libero e così fare catechesi e giocare insieme. Ottiene uno stanzone nella sacrestia del Duomo e, con la collaborazione di una signora dà inizio all’oratorio.

Carolina intanto si fa donna e sente insistente dentro di lei il bisogno di “fare del bene”.

Senza neanche rendersene conto “legge i segni dei tempi”. Nel 1891 Leone XIII aveva promulgato la “Rerum novarum” Tante di quelle bimbe che frequentavano l’oratorio, appena terminate le elementari entravano nelle fabbriche provocando in loro grossi sbandamenti. Venivano sottoposte a orari impossibili, con una retribuzione da fame e in più erano emarginate e disprezzate.

Carolina pensa di aprire per queste ragazze un laboratorio in cui possano imparare un mestiere senza essere, ancora totalmente inesperte, subito gettate allo sbaraglio in ambienti spesso equivoci e sempre almeno difficili.

Si mette all’opera, coadiuvata dalla signora che già operava con lei all’oratorio e da un’altra brava giovane. In pochi locali della casa paterna organizza un laboratorio.

A questo punto si intravvede, in un semplice fatto, anche la volontà di Dio.

Desiderando trovare un protettore per il nuovo laboratorio, cerca tra alcuni quadri conservati in solaio. Sono alquanto rovinati e, dopo un buon bucato, uno solo appare in buone condizioni: è la riproduzione dell’ Immacolata del Murillo. “Oh, la mia Madonna!” esclama Carolina. Le pare un segno di celeste approvazione. Con le sue mani adorna il quadretto con alcune stelle alpine e davanti ad esso il 15 Gennaio 1898, aprendo il laboratorio dell’Immacolata con le sue due compagne pronuncia l’atto di consacrazione. Senza saperlo pone contemporaneamente le basi del suo futuro Istituto.

Il laboratorio funziona alla grande e le ragazze vanno man mano aumentando.

Carolina mette in piedi, per le operaie un laboratorio serale.

La Beltrami persegue un’idea: sogna l’affratellamento delle classi sociali, da contrapporre alla lotta di classe e non si abbatte anche se non mancano coloro che cercano di scoraggiarla ritenendo l’opera indecorosa.

Nasce così ben presto una Società di Mutuo Soccorso: le socie versano centesimi 5 al mese e, in caso di malattia, percepiscono una somma fissa giornaliera.

A quel tempo non esistevano assicurazioni previdenziali, e per colmare questo vuoto vengono raccolti i risparmi in libretti postali. Anche di questa raccolta è lei ad interessarsi, per fornire ad ognuna una certa sicurezza economica in caso di necessità o nella vecchiaia.

Il suo ardore la spinge a cercare le operaie fin sulle porte degli stabilimenti.

In tempo di crisi poi, il “Laboratorio dell’Immacolata”, si rivelò un’autentica provvidenza per le disoccupate.

Intanto altre giovani seguivano l’esempio di Carolina e, quasi insensibilmente, nacque una vera congregazione religiosa: le Suore Immacolatine di Alessandria.

La missione delle Immacolatine, da Alessandria si è diffusa in Italia e in tutto il mondo. A Pisa esse sono in Via Filzi, in Via Conte Fazio e in Via Buonarroti.

Giovedì 2 Febbraio, Festa della Presentazione al Tempio di Gesù, sarà la «Giornata della Vita Religiosa e Consacrata»: la nostra gratitudine e la nostra preghiera sia in modo particolare le per le Suore Immacolatine.

Don Carlo e Don Federico