Sostentamento dei Sacerdoti

Chi provvede

AL SOSTENTAMENTO DEI SACERDOTI?

Innanzitutto la comunità. Ma nella grande maggioranza delle parrocchie italiane i sacerdoti locali non riescono a raccogliere donazioni sufficienti per poter vivere in modo decoroso.

Per questo vengono loro in aiuto le offerte per i sacerdoti Uniti nel dono, provenienti da tutti i fedeli italiani.

DOVE VANNO LE OFFERTE RACCOLTE IN ITALIA?

Le offerte versate convogliano verso un unico luogo: l’Istituto Centrale peri il Sostentamento del Clero (ICSC), a Roma.

COME VENGONO DISTRIBUITE E A CHI SONO DESTINATE?

Da Roma, l’ICSC ripartisce le offerte raccolte in forma di remunerazione mensile ai 33.000 sacerdoti diocesani: circa 30.000 in attività nelle 25.600 parrocchie italiane e circa 3000 preti fidei donum, cioè sacerdoti diocesani in missione nei Paesi in via di sviluppo, e i restanti che per ragioni di età o di salute sono in previdenza integrativa.

PERCHÉ LE OFFERTE DEVONO CRESCERE?

Il fabbisogno annuale della Chiesa per il sostentamento del clero è di circa 530 milioni di euro (anno 2020). Le offerte oggi coprono meno del 2% di questo fabbisogno.

PERCHÉ DONARE L’OFFERTA PER I SACERDOTI, SE C’È L’8XMILLE?

Le offerte per i sacerdoti e l’8xmille sono nati insieme, con gli Accordi di revisione del Concordato nel 1984. Ma se l’8xmille è andato incontro ad una rapida diffusione, che oggi lo ha reso un mezzo ben noto per sostenere la Chiesa Cattolica, le offerte sono uno strumento ancora poco usato. Ma le offerte sono un segno della vita ecclesiale e dell’unità dei fedeli. Per questo vale la pena promuoverle, con fiducia nella crescita di questa raccolta fraterna, che rivela il volto della Chiesa-comunione.

PERCHÉ LE OFFERTE PER I SACERDOTI VENGONO DETTE ANCHE “OFFERTE DEDUCIBILI”?

Perché si possono dedurre dalla dichiarazione dei redditi ai fini del calcolo dell’lRPEF fino ad un massimo di 1.032,91 euro ogni anno.

QUANDO POSSO FARE UN’OFFERTA PER I SACERDOTI?

Tutti i giorni dell’anno e può essere ripetuta anche più volte l’anno. Non si tratta però dell’obolo offerto durante la messa: questo va nella cassa parrocchiale dalla quale ogni parroco può trattenere 7 centesimi al mese per abitante (quota capitaria). Quasi la metà delle parrocchie italiane però ha meno di 1.000 abitanti e in queste i parroci disporrebbero al massimo di 70 euro al mese. Le offerte, invece, vengono inviate all’ICSC che le ripartisce tra tutti i sacerdoti per garantire il giusto sostentamento mensile. Ognuno offre quanto può e quanto desidera. Anche una piccola offerta può fare molto, soprattutto se a donare sono in tanti.