Voci dal Consiglio Pastorale

Consiglio Pastorale

Stavolta – anziché riportare il verbale dello scorso Consiglio Pastorale (01.06.2022) – presentiamo una vera e propria sintesi «da prima pagina»: ci pare importante, infatti, condividere con tutta la comunità quanto è emerso dalla riunione di verifica del cammino vissuto dalla nostra Unità Pastorale da Ottobre ad oggi.

Il tono comune è quello del ringraziamento: quanti passi abbiamo compiuto per essere sempre più di fatto – oltre che di nome – un’unica comunità. Se ci guardiamo indietro davvero sembrava una «mission impossible… o quasi», e invece eccoci qua!

Del resto nella verifica, che è stata veramente un’occasione preziosa di ascolto reciproco, non è mancata la considerazione del particolare momento storico che abbiamo vissuto. La pandemia ci ha imposto la ricerca di modalità nuove nell’espressione del nostro essere Chiesa tra la gente, ma ha creato ostacoli e difficoltà che comunque – dobbiamo riconoscerlo – hanno lasciato il segno. Anche per questo dobbiamo ancora camminare…

Il percorso della nostra Unità Pastorale sta andando di pari passo con il cammino sinodale e questo, per noi, significa una cosa sola: «opportunità»!

Sì, perché proveniamo da tre comunità molto diverse l’una dall’altra, «attaccate» alle proprie tradizioni, ai propri «si è sempre fatto così…». Il Sinodo, invece, significa «ascolto dello Spirito Santo», «ascolto reciproco», «ascolto di tutti».

Non sarà possibile «fare le cose che abbiamo sempre fatto» perché nel frattempo il mondo è cambiato: dovremmo pensare a come annunciare il Vangelo oggi, nel «qui ed ora».

Per questo non dobbiamo farci spaventare dalle novità, perché lo Spirito è eterna novità; una novità, però, che sarà tale per tutti e che potremo costruire insieme! E qui, non possiamo non dire un grande «grazie» a chi – per il bene di tutta quanta l’Unità Pastorale – ha fatto qualche rinuncia consapevole che certi «no» sono in funzione di un «sì» più grande!

Certamente ci sono ancora cose da migliorare nel nostro camminare insieme: occorre un maggior coinvolgimento degli adulti (agli incontri di formazione, agli incontri sinodali, agli incontri di preghiera spesso sono mancati i catechisti, i membri del Consiglio Pastorale, i Ministri Straordinari della Comunione… insomma… «gente con le mani in pasta»!); occorre poi una maggiore «sintonia» nel camminare insieme anche tra diverse fasce d’età: è bello avere un gruppo Giovanissimi e un Gruppo Giovani, ma a volte l’impressione è che essi vadano un po’ «per conto proprio», mentre la comunità sente il bisogno della loro «presenza contagiosa»; occorre poi una maggiore spinta missionaria: ai nostri incontri spesso sono presenti sempre le solite persone; questo è bello da una parte, ma, dall’altra, è anche un segno del bisogno che abbiamo di essere più fedeli al nostro compito di cristiani: annunciare e coinvolgere anche coloro che sono ai margini o lontani dalla vita della nostra comunità!

Ci rendiamo conto che il tema di fondo è come la Chiesa vive nel mondo, come la nostra Unità Pastorale è in grado di ascoltare la voce, le richieste delle persone con cui viviamo gomito a gomito ogni giorno. Per essere testimoni credibili, catechisti che si fanno compagni di viaggio, costruttori di novità.

Due aspetti catturano in modo particolare l’attenzione del Consiglio Pastorale: gli incontri biblici e il bisogno di pensare a un gruppo «giovani famiglie». Per il primo punto emerge la necessità di un ulteriore rilancio di questo percorso che viene riconosciuto nella sua preziosità e bellezza; per il secondo punto, invece, affiora il desiderio di cammini di catechesi che proseguano il percorso intrapreso con la preparazione al Matrimonio.

La voglia di comunità emerge anche nella richiesta di incontri conviviali in cui si stia insieme, ci si possa conoscere, si condivida il tempo… e magari anche la tavola! Così come viene riconosciuto anche il desiderio di avere due o tre volte l’anno un’«assemblea comunitaria plenaria» aperta a tutti i membri della nostra Unità Pastorale.

Dal punto di vista della liturgia si registra un apprezzamento per le celebrazioni che riusciamo a vivere tutti insieme: lì abbiamo i cori riuniti, i chierichetti in grande numero, una celebrazione vissuta con calma e massima cura condivisa. Un’annotazione viene registrata sul fatto che talvolta eccediamo un po’ in qualche canto «vintage»: le potenzialità dei nostri cori, però, sono davvero grandi e quindi possiamo confidare con fiducia in loro!

Un altro aspetto che viene analizzato con viva soddisfazione è quello della carità: i nostri volontari hanno fatto subito squadra tra le tre parrocchie e ancora una volta il servizio al povero si è mostrato feconda «terra di frontiera», di incontro, di comunione tra noi (particolare menzione per la San Vincenzo e per il doposcuola). Da qui anche la proposta di mettere a disposizione le competenze professionali presenti nella nostra Unità Pastorale a servizio degli ultimi: chi ha bisogno di un medico, chi di un infermiere, chi di un avvocato, chi di una riparazione in casa, etc…

Un punto da approfondire è certamente quello delle strutture: adesso abbiamo tre Chiese parrocchiali, il Chiesino, la Cappella, l’Asilo, i locali parrocchiali di S. Stefano, i locali parrocchiali di S. Pio, la Canonica de i Passi, Caprona. Su questo sentiamo il bisogno di fare il punto della situazione e di condividere scelte concrete.

Con il nuovo anno ci sarà bisogno di proseguire con il cammino sinodale, pensando anche a creare dei «tavoli» su temi quali il fine vita, le dipendenze, l’ecologia, l’economia, la pace. Inoltre il Consiglio si impegna in una lettura attenta del territorio dell’Unità Pastorale, mettendoci in ascolto dell’intera comunità affinchè le risposte ottenute nel nostro Cammino Sinodale diventino ulteriore oggetto di riflessione.

Ci sarà poi da procedere con l’elezione del nuovo Consiglio di Unità Pastorale: l’attuale scade a Settembre, e dunque sarà anche quella una preziosa occasione di reciproca conoscenza e di esercizio di corresponsabilità.

Altro tema di cui si è parlato al Consiglio è quello della cura della spiritualità: bene l’Adorazione Eucaristica, ma perché non fare anche una «scuola di preghiera»? Perché non curare maggiormente anche le devozioni come quelle alla Divina Misericordia?

Bene, poi, il Mese di Maggio con il format utilizzato in questo anno e le benedizioni delle famiglie: un’occasione di conoscenza, incontro, relazioni che nascono o si approfondiscono.

In definitiva, «carne al fuoco ne abbiamo tanta… se non tantissima»: per Settembre, certamente, ma anche adesso, per l’estate perché – grazie a Dio e a tante persone di buona volontà – per la nostra Unità Pastoralel’estate non rappresenta un «tempo di sospensione», bensì di belle esperienze comunitarie come i Campi Solari, Sommo Intermedi, Sommo Cresime, Campo Famiglie e Cammino di Santiago con la nostra Pastorale Giovanile!

Il «grazie», allora, è davvero corale: don Carlo, don Federico e il Consiglio Pastorale ringraziano il Signore e tutti i membri della nostra comunità che ogni giorno si mettono a servizio del Vangelo e del prossimo. Grazie a chi svolge ogni tipo di ministero, da quelli più visibili a quelli meno visibili, ma che spesso sono i più importanti.

E una richiesta a tutta la nostra Unità Pastorale: accompagniamo con la preghiera anche tutte le attività estive perché ognuno di noi possa essere presente a suo modo nei diversi appuntamenti!

 

Don Carlo, Don Federico e il Consiglio Pastorale