Aiutare … al tempo della Pandemia

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Fra poco sarà un anno dall’inizio di questo incubo creato dal Covid19 e vorrei fare il punto sulle problematiche che si sono evidenziate anche nell’ambito della carità.

La San Vincenzo, che da sempre ha aiutato le famiglie in difficoltà della Parrocchia di S. Stefano prima, ed oggi della comunità che è nata dall’unione con le parrocchie dell’Immacolata a I Passi e di S. Pio X in Gagno, si è trovata a fare i conti con un modo diverso di portare gli aiuti, non potendo più fare la visita domiciliare ma consegnando la spesa sul portone dell’abitazione. Questo sistema non permette certo di instaurare o continuare il rapporto di amicizia che sarebbe nostro obiettivo avere con le famiglie in modo da a capire meglio le loro problematiche.

Per fortuna i nostri sacerdoti ci hanno dato un grande aiuto sia nella preparazione dei pacchi sia nella consegna insieme ad alcuni volontari ed all’insostituibile Liberata.

Mi sento in dovere di dire che abbiamo ricevuto aiuti in offerte e in generi alimentari come non era successo mai, di questo dobbiamo ringraziare tutta la comunità ed anche la Caritas, che ci ha supportato dove non arrivavamo con la nostra dispensa.

Ora le famiglie che hanno bisogno di aiuto sono diventate 63 e dobbiamo fare alcune considerazioni se vogliamo dare a chi, per vari motivi, ha bisogno di noi.

La S. Vincenzo, composta in maggioranza da persone anziane, ha bisogno di giovani che possano aiutare sia per le consegne che per la preparazione dei pacchi spesa. Da tener presente che il Banco Alimentare ci sta consegnando veramente tanti prodotti nuovi, non più solo pasta, riso, pomodoro e legumi, ma anche omogeneizzati, succhi di frutta, tonno, zucchero, olio, formaggio, e altro ancora; tutti questi prodotti vanno ritirati, immagazzinati e distribuiti. Ovviamente questi nuovi prodotti, davvero una grande benedizione, non sono sufficienti per quanto vogliamo consegnare alle famiglie, non cessa certo il bisogno della collaborazione da parte di tutta la comunità.

Le consorelle diversamente giovani non sono in grado di fare tutto questo… ed ecco allora la necessità di accogliere persone di buona volontà che entrino a far parte del gruppo e che, appena la pandemia ce lo permetterà, si affianchino ai volontari vincenziani per le visite domiciliari (non dimentichiamo che questo è il carisma fondamentale per la nostra Associazione) e possano dare un’aria di freschezza e rinvigoriscano con forze e idee nuove il gruppo vincenziano.

Voglio ringraziare ancora una volta tutti quelli che ci hanno aiutato, in primis don Carlo e don Federico, il diacono Michele, Ivan, Duilio e Liberata perché ci hanno permesso di fare quello che all’inizio di questa pandemia ci era sembrato impossibile.

Carla Di Dente