Senso di colpa e senso del peccato

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L’anno della misericordia ci spinge sempre più a guardarci in profondità. Talvolta, infatti, viviamo tutta una serie di moti interiori ai quali, però, non è facile dare un nome.

Ci riferiamo – in questi passaggi – a due aspetti in particolare: il «senso di colpa» e il «senso del peccato». Sono realtà della nostra vita apparentemente molto simili ma, invece, decisamente diverse.

Per quanto l’uomo sia unitario e armonico in tutte le sue dimensioni, il senso di colpa è qualcosa che ha a che fare con la nostra psicologia: commetto qualcosa che non va e, in me, emerge questa sensazione. Tuttavia, frequentemente, ciò avviene anche se non ho fatto alcuna azione negativa ma, per una serie di bagagli personali più o meno consci, affiora in me la sensazione di essere in errore.

Già questi brevi passaggi risuonano come un invito per ciascuno di noi a prendere sempre più confidenza con il proprio mondo interiore. Siamo chiamati a riconoscerci amati agli occhi di Dio così come siamo, con i nostri pregi e i nostri difetti, con ciò che a noi piace di noi stessi e ciò che, invece, rifiutiamo con forza. Imparandoci a conoscere, però, siamo sempre più capaci di gestirci, creando una maggiore armonia tra le nostre facoltà intellettive, la nostra sfera affettiva e tutti i nostri istinti.

Il senso del peccato, invece, pone in campo due aspetti che interagiscono tra loro: la verità e la carità.

Per il primo di questi facciamo riferimento all’episodio biblico in cui Davide commette peccato e il profeta Natan lo aiuta a riconoscerlo. Anche per noi avviene lo stesso: nel turbinio delle cose che spesso ci abita dobbiamo talvolta far calmare un po’ le acque, prendere delle sane distanze da noi stessi e, con grande sincerità chiamare le cose con il giusto nome: «peccato», appunto! E’ vero che questo non è semplice, ma sappiamo anche come la verità ci libera il cuore e ci dispone nel giusto atteggiamento per ripartire nel migliore dei modi.

Ma, come dicevamo, c’è, nel senso del peccato, anche la dimensione della carità. E, soprattutto, c’è qui la carità di Dio, il suo amore che è sempre disposto a perdonarci. Il senso del peccato, allora, dispone alla speranza, al contrario del senso di colpa che, invece, può arrivare anche ad appesantirci il cuore e le nostre giornate.

Chiaramente, per vivere tutto questo, occorre non stancarci mai di crescere e di maturare, di cadere e di rialzarci, di mettere da parte i nostri inutili perfezionismi e il nostro orgoglio, per abbandonarci al Signore nella fiducia con cui il bambino si lascia andare nelle braccia della propria madre.

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