Intervista a Federica Maria Farina, catechista della nostra Unità Pastorale
Federica, tu fai parte della Pastorale Giovanile Diocesana. In che modo? Di cosa ti occupi?
Sono un membro della segreteria della Pastorale Giovanile, un gruppetto di universitari e giovani lavoratori che si impegna per ideare ed organizzare occasioni di incontro per tutti i giovani della nostra diocesi, a partire da momenti di preghiera più significativi in Avvento e Quaresima fino a forti esperienze estive quali i cammini di Santiago e della Via Francigena, le Giornate Mondiali della Gioventù o, come quest’anno, la visita in Terra Santa.
In questi giorni in giro su è visto un curioso e divertente APE CAFFÈ. Di cosa si tratta?
In comunione con la Chiesa universale, che ad ottobre ha celebrato il Sinodo “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, la nostra chiesa locale ha scelto di vivere l’esperienza del sinodo diocesano, come momento privilegiato di ascolto e confronto tra giovani. In quest’ottica si inserisce appunto l’APE CAFFÈ. Ci siamo chiesti come poter arrivare agli universitari uscendo dalle chiese, mettendoci alla ricerca di un contatto specialmente con i tanti che non credono. L’associazione universitario–>bisogno di caffè è stata immediata e allora l’idea folle: perché non venire incontro agli studenti con un caffè gratis in cambio di un’occasione di conoscenza e di ascolto? Abbiamo quindi pensato ad un modo per distribuire caffè in vari punti della città frequentati dagli universitari: davanti alle biblioteche, alle aule studio, ad alcune facoltà, alla mensa principale. Il progetto si è concretizzato con l’acquisto di un simpaticissimo ape che abbiamo colorato e tappezzato di adesivi, dove diamo gratuitamente caffè, the o cioccolata calda a chiunque voglia avvicinarsi. Il nostro obiettivo è quello di far conoscere la realtà della Pastorale Giovanile, far sapere che ci sono dei giovani che pensano a tutti i giovani della diocesi, e poter ascoltare ragazzi che di solito non frequentano la chiesa attraverso domande che nei prossimi mesi saranno scritte su una grande lavagna sopra l’ape.
Come valuti questa iniziativa?
Penso che sia un’occasione straordinaria di confronto e crescita reciproca tra giovani con una modalità completamente nuova. Papa Francesco ci ha chiesto tante volte di “uscire da sè stessi per andare verso gli altri, verso le periferie dell’esistenza”, questa è la nostra risposta! Vogliamo uscire dall’ottica “io ti do perché tu mi dai”, per lasciare spazio invece alla gratuità e all’attenzione verso l’altro. Nel primo pomeriggio di attività dell’APE CAFFÈ abbiamo interagito con circa 300 ragazzi! Ci stiamo mettendo tanto impegno, volontà ed entusiasmo!
Che cosa prevede la Pastorale Giovanile Diocesana alla luce del Sinodo dei Giovani da poco terminato?
Per avere un’occasione di conoscenza e di ascolto con i liceali, è stato pensato un questionario anonimo a risposta multipla sul tema Chiesa-giovani: perplessità, difficoltà, aspettative ed altro ancora. È stato mandato alle classi terze, quarte e quinte delle scuole superiori e sono tornate indietro più di 1000 risposte, che in questi mesi verranno elaborate e a cui seguiranno iniziative dedicate. Per quanto riguarda gli universitari, oltre all’APE CAFFÈ, sono stati pensati dei momenti con cadenza mensile, “un Volto nella Notte” nella Chiesa di San Michele in Borgo, con la possibilità di colloqui, confessioni e preghiera con un occhio particolare sempre all’ascolto: attaccato al muro della chiesa infatti c’è un grande cartellone con la domanda “cosa chiedono i giovani alla Chiesa?” a cui chiunque può liberamente rispondere passando lì da Borgo. Ci sarà infine una grande festa finale a maggio, un’intensa giornata con grandi ospiti per confrontarci anche con loro! Vi terremo aggiornati!!