Ricordando Rosanna

Difficile dire quando ho conosciuto Rosanna, forse è arrivata a Porta a Lucca dopo di me (anni ’60), ma la sua partecipazione alla vita della Parrocchia, insieme a suo marito Luigi, mi ha reso la sua figura familiare.

La sua casa a Pugnano si è aperta con grande cordialità per ospitare alcuni incontri di noi, giovani fidanzati, che, con Bianca e Gianpaolo Gorini e don Waldo, facevamo insieme ad altre coppie un percorso di preparazione al matrimonio.

Una conoscenza maggiore è scaturita dal far parte, dopo un Convegno storico per la nostra Parrocchia,  dello stesso “gruppo di Calambrone”.

Le sue riflessioni sulla Parola di Dio, date con quella sua voce… inconfondibile!, erano sempre profonde e soprattutto ancorate alla vita di tutti i giorni, l’ “Ama il prossimo tuo come te stesso” era , per Rosanna, una pratica pressoché quotidiana nella sua attenzione agli ultimi, a persone con disagi e difficoltà di vario tipo, a studenti fuori sede e/o stranieri.

Ci siamo poi ritrovate a Molina, dove ci siamo trasferite tutte e due a distanza di pochi mesi l’una dall’altra, quasi vicine di casa. Frequentazione assidua, penserete! Assolutamente no! La sua macchina non c’era quasi mai al parcheggio, il che voleva dire che Rosanna era fuori per altro, molto spesso per “altri”…

Ovviamente le visite non sono mancate, soprattutto dopo la perdita di Luigi, il suo punto fermo, il suo appoggio incondizionato.

La sua fede “granitica”,  come è stato detto al suo funerale, non l’ha esentata da profonde, umane crisi di pianto, ma è rimasta sempre la determinazione di continuare la vita spendendosi per gli altri.

Così ha fatto finché le forze glielo hanno concesso.

L’ultima volta che sono andata a trovarla, qualche giorno prima dell’ultimo ricovero, era molto sofferente, ma lucida; non mi ha parlato dei suoi dolori, ma mi ha salutata dicendo: “Ciao, Anna, come stai? E Bruno come sta?”.

Ciao, Rosanna, ad…Dio!

Anna